Il doppio ruolo, gli infortuni, le liste: Milan, cosa non ha funzionato con Kalulu e cosa ha portato alla cessione

Il doppio ruolo, gli infortuni, le liste: Milan, cosa non ha funzionato con Kalulu e cosa ha portato alla cessioneMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
giovedì 22 agosto 2024, 14:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Kalulu saluta il Milan, e lo fa con un bel messaggio rivolto ai tifosi, ai compagni e tutto il club: "Cari Tifosi, cari amanti del Milan, È con grande emozione che vi annuncio la mia partenza. A voi, tifosi e sostenitori, grazie per avermi accolto così bene, per avermi fatto sentire come un membro della famiglia fin dal primo momento. Grazie al club per essere venuto a prendermi, per aver creduto in me, per avermi dato fiducia, spero di avervi ripagato durante le mie tre staggioni da Rossonero.

Grazie a tutti i miei compagni di squadra per aver condiviso con me la loro preziosa esperienza e i loro consigli, per avermi permesso di migliorare dentro e fuori dal campo. Ero un ragazzo al mio arrivo a Milano e oggi parto come uomo. Non sappiamo mai di che cosa è fatto il futuro ma felice di aver contribuito alla grande storia del Milan. Avrete sempre un posto speciale nel mio cuore".

Dopo quattro anni termine il percorso rossonero del francese, almeno per il momento, che va alla Juventus in prestito oneroso con diritto di riscatto più bonus (3,3+14+3), per un'operazione che al momento pare non convincere il popolo rossonero, che punta il dito sul fatto che Pierre vada a rinforzare una concorrente diretta per pochi milioni di euro. Chi appartiene a questa scuola di pensiero evidentemente ha ancora ben impresse in mente le prestazioni quasi incredibili dell'ex Lione nell'anno dello scudetto, quando con Tomori aveva eretto un vero e proprio muro davanti alla porta difesa da Mike Maignan: sembrava potesse esplodere definitivamente da un momento all'altro, diventando un punto di riferimento per il club e per la nazionale. Ma è evidente che non sia stato così. Viene da chiedersi quindi come mai si sia arrivati a questa situazione: da promessa scintillante a quinta scelta in difesa, ceduto ad una rivale diretta con una formula vantaggiosa per chi acquista. 

RUOLO - Innanzitutto non si è mai risolto il nodo ruolo: terzino destro, centrale o addirittura braccetto di una difesa a tre? Quando si parla di duttilità, soprattutto nei calciatori in fase di sviluppo è crescita, il confine tra pro e contro è sempre labile. Pioli l'ha spesso elogiato per questa sua adattabilità e flessibilità, ma il risultato finale ci dice che a 24 anni Kalulu non ha ancora un ruolo definito al 100%.

INFORTUNI - L'ultima stagione è stata disatrosa sotto questo punto di vista per tutto il Milan, ma soprattutto per Pierre Kalulu: una lesione del tendine retto femorale sinistro ed un infortunio al legamento collaterale del ginocchio gli hanno fatto saltare 32 (!!) partite stagionali: è stato fuori da ottobre a febbraio e da marzo a fine aprile. Un calvario.

DIFFICOLTÀ DIFENSIVE - Tolto Kjaer, che negli anni ha accusato sempre di più il peso dell'età dal punto di vista fisico, la batteria dei centrali rossonera si è distinta per grande aggressività e velocità, ma con una grande difficoltà nel guidare la linea e riconoscere determinate situazioni di gioco. Kalulu, così come Tomori e Thiaw, è un istintivo, uno abituato a difendere in avanti piuttosto che all'indietro. Una situazione che il Milan di Pioli ha esasperato fin troppo, facendo diventare un punto di forza in un enorme punto debole. I singoli lo hanno pagato a caro prezzo.

LISTE - Discorso forse noioso e ripetitivo, ma quanto mai attuale. A causa dei pochi giocatori cresciuti nei vivai del Club e nazionale il Milan ha una lista di "stranieri" particolarmente folta. Contando che gli acquisti di quest'estate, Morata, Pavlovic, Emerson e Fofana, vanno iscritti tutti sotto questa voce i rossoneri sono stati quasi costretti a cedere Kalulu per fare spazio e non ritrovarsi con un calciatore stipendiato ma impossibilitato a giocare. Anche da questo è dipesa la sua cessione.

Queste alcune delle motivazioni (motivazioni, non colpe) che hanno portato alla cessione dell'ex Lione alla Juventus. Scelta giusta o meno ce lo dirà, come sempre, il campo.