Il recap del mercato del Milan, condotto in "stile Milan": quanto hanno speso i rossoneri
Il calciomercato si è concluso da ormai alcuni giorni, la sera del 30 agosto. Se i giudizi sul valore tecnico di acquisti e cessioni verranno fatti quando il campo comincerà a emettere il suo verdetto con continuità, oggi si può cominciare a ricapitolare quanto accaduto almeno dal punto di vista economico e finanziario. Nello specifico faremo un recap del mercato del Milan e delle sue spese.
Capitolo acquisti
Sin dalle battute finali della scorsa stagione il club, specialmente tramite l'amministratore delegato Giorgio Furlani, aveva dichiarato quanto il mercato estivo sarebbe stato concentrato maggiormente sul portare a Milanello degli obiettivi mirati che potessero innestarsi sulla base costruita l'estate precedente. Si può dire che così è stato fatto, con cinque colpi ufficiali per la prima squadra definiti in zone del campo nelle quali i rossoneri necessitavano di un rinforzo. Il primo a essere arrivato è il centravanti, priorità assoluta della campagna milanista, Alvaro Morata: per lo spagnolo il Milan ha speso 13 milioni di euro. Successivamente sono arrivati due difensori: il centrale Strahinja Pavlovic per 18 milioni e il terzino Emerson Royal per 15 milioni. Quindi il centrocampista Youssouf Fofana dal Monaco per 20 milioni. Il mercato è stato chiuso dall'arrivo di Tammy Abraham, arrivato con uno scambio di prestiti con la Roma in cui Alexis Saelemaekers ha fatto il percorso inverso. Un totale di 66 milioni di euro spesi (esclusi i bonus che si attiveranno, eventualmente, con il tempo). Soprattutto, al di là dei numeri, si riconosce lo "stile Milan" degli ultimi anni: andare a prendere giocatori in rampa di lancio o di rilancio a costi contenuti. L'anno scorso si era arrivati sui 25 milioni, quest'anno non si sono superati i 20. Anche lo schema degli ingaggi offre delle interpretazioni interessanti (anche qui i bonus sono stati lasciati fuori):
- Morata - 4.5
- Pavlovic - 1.7
- E. Royal - 2.5
- Fofana - 3
- Abraham - 4.5
Le uniche due eccezioni che superano il tetto dei 4 milioni sono i due attaccanti: uno per il valore effettivo del giocatore, neo campione d'Europa, l'altro perché c'è stato il modo di risparmiare sul costo del cartellino.
Capitolo cessioni
Se a livello di cifre, gli acquisti rispecchiano quanto fatto dal club rossonero nella passata stagione, tutto cambia quando si affronta il tema cessioni. L'enorme e scontata differenza è segnata dall'assenza di un'operazione alla Tonali che l'estate scorsa aveva salutato il Milan per 70 milioni. Quest'estate i rossoneri, pur avendo ceduto diversi giocatori (e persi ancora di più considerando gli svincolati), hanno incassato solamente 10,8 milioni totali. Tra i prestiti ce ne sono diversi che non hanno portato immediati introiti nelle casse del Milan, indipendentemente se sono poi previste a fine anno diritti o obblighi di riscatto; si tratta di: Pobega, Saelemaekers, Pellegrino, Colombo, Romero, Nasti, Vasquez e Lazetic. I due prestiti onerosi sono stati invece quello di Kalulu alla Juve per 3.3 milioni e di Adli alla Fiorentina per 1.5 milioni. Due invece le cessioni a titolo definitivo: Maldini al Monza per 3 milioni e Simic all'Anderlecht per la stessa cifra. Considerando quanto speso e quanto incassato, dunque, il Milan registra un saldo negativo di 52,2 milioni. A questi dati ci sarebbero da aggiungere anche i costi degli ammortamenti, relativi agli ingaggi. Secondo le stime di Calcio&Finanza (che tra gli acquisti ha considerato quelli citati in questo articolo e tra le cessioni solamente Maldini, Simic, Kalulu, Adli, Pobega, Pellegrino, Romero e gli svincolati) gli acquisti hanno avuto un impatto negativo di circa 50.5 milioni mentre le cessioni un impatto positivo di 39 milioni, per un totale di un saldo negativo di circa 11.5 milioni.
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