Il Milan sulle spalle (larghe) di Loftus-Cheek, ago di una bilancia particolarmente pendente in avanti

Il Milan sulle spalle (larghe) di Loftus-Cheek, ago di una bilancia particolarmente pendente in avantiMilanNews.it
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domenica 27 agosto 2023, 18:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Cominciamo dalla fine. Cioè dal post partita di Milan-Torino, con mister Pioli che si presenta ai microfoni di DAZN per parlare di questo Milan rinnovato e ancora da scoprire nella sua interezza. Si inizia a vedere e capire qualcosa, ma la sensazione è che a Milanello ci sia quell'eccitazione buona, vibrante, di un gruppo di lavoro che piano piano si scopre e si intende: neanche Pioli e i giocatori sanno dove e in che modo si può arrivare. Il mister però sa bene qual è il punto di partenza, a cominciare dalle richieste che ha fatto quest'estate ai dirigenti: “Le richieste erano di trovare attaccanti esterni da uno contro uno, da profondità o da ricevere palla addosso. Perché l’anno scorso siamo mancati in quelle partite in cui trovavamo le difese chiuse, quindi quelle giocate individuali ti possono risolvere quelle situazioni. E poi centrocampisti di inserimento: avevamo in mente di costruire in un certo modo e di attaccare in un altro modo, quindi di avere una costruzione un po’ più fluida con 5 giocatori e di avere posizioni un po’ più fisse con 5 giocatori sopra palla".

Detto, fatto. Il mister è stato accontentato egregiamente, almeno sulla carta. Ecco Pulisic, ecco Chukwueze, ecco Reijnders, ecco Musah ed ecco Loftus-Cheek. Christian e Tijjani hanno già rubato l'occhio, Samuel e Musah, arrivati in ritardo rispetto agli altri, stanno crescendo di condizione, e poi c'è Loftus-Cheek. Un metro e novantuno di muscoli e potenza messo in una posizione chiave del campo. Mediano? No, ma può rendere più omogeneo e unito il centrocampo. Trequartista? No, ma in progressione offensiva una minaccia mica male. Chiedere a Ricci del Toro. Proprio come Reijnders, un box-to-box. Per definizione un centrocampista che come zona di competenza ha tutta la zona che va da un'area all'altra. Box-to-box, appunto. E così se l'olandese pennella, Ruben martella. Prezioso in copertura e in aggressione, ieri più arretrato rispetto a Bologna e al precampionato, pauroso quando si scatena palla al piede con il campo aperto. Magari meno appariscente del collega, ma altrettanto concreto quando c'è da esserlo.

9 passaggi sulla trequarti riusciti, 3 occasioni da gol create, 2 passaggi chiave, 2 dribbling riusciti (meglio solo Leao con 3), 1 assist. Questi i numeri della seconda uscita in Serie A dell'inglese: quello che traspare dal campo è che siamo davvero solo all'inizio. Pioli chiede ai suoi giocatori di saper leggere gli spazi, di occuparli o di lasciarli liberi per i compagni; Loftus-Cheek, che sulla destra si trova un Christian Pulisic particolarmente ispirato, lo fa. Meno impostazione rispetto al compagno di reparto con la 14, più rottura e progressione palla al piede. Ma in ogni caso rientra alla perfezione nell'idea quasi esasperatamente verticale che Pioli vuole dare alla sua squadra. Ora arrivano due gare veramente tosta, due crash test, sicuramente diverse dalle prime due contro Bologna e Torino. Contro Roma e Inter, squadre particolarmente intense e fisiche, dovrà dare continuità a questo avvio positivo. Tanto del Milan rinnovato si poggia anche sulle sue spalle larghe, ago della bilancia in un sistema aggressivo ed offensivo.