La ricetta per scacciare la paura

La ricetta per scacciare la pauraMilanNews.it
sabato 24 marzo 2012, 22:30Primo Piano
di Francesco Somma

Partiamo dalle note dolenti, che sono pochissime ma fanno male un bel po’. Soprattutto adesso, soprattutto sul tramonto azulgrana. Thiago Silva: undici minuti e quel gesto che in cuor nostro tutti avremmo voluto non vedergli fare mai. E invece l’ha fatto, com’era prevedibile, purtroppo per noi e per Allegri. A due giorni dall’eliminazione dalla Coppa Italia e a quattro dalla partita più difficile dell’anno, ci si poteva aspettare che l’inflazionato centrale cadesse. Sul più bello e proprio quando non ci voleva: ha lasciato il campo camminando, lo stadio “Meazza” in stampelle: la gamba destra gli fa male e mercoledì a scanso di miracoli non ci sarà. A fine partita Allegri ha ammesso: “L’ho rischiato ed è andata male”. Ammirando l’ottimo Bonera di questa sera, appare evidente che rischiarlo, in una sfida decisamente meno importante rispetto a quella di Champions, non era necessario, ma è andata così ed è inutile piangersi addosso. Anche perché cavata la nota più dolente di tutte, a guardare il resto viene solamente da sorridere e sfregarsi le mani.

In mediana si sono visti due ottimi cursori, che oltre a macinare chilometri fanno a gara a chi risulta più incisivo. Oggi ha vinto Muntari, presente più di Nocerino e giunto a un passo dal gol con un grande inserimento. Ambro ci regala mezzo sorriso, perché se è vero che il capitano è tornato a correre come ci piace, è altrettanto vero che sul gol di Osvaldo pesa in maniera evidente una leggerezza troppo inguardabile per far finta di nulla. Nulla è quanto è riuscito ad apportare in termini concreti Urby Emanuelson, sempre più trequartista di ruolo  per Allegri, ma ancora lontano dall’auspicata continuità. L’olandese ha avuto davanti una coppia che per novanta minuti ha mandato ai matti tutta la difesa della Roma. Non fa più notizia Ibra, che ha messo a segno una doppietta e mostrato una condizione psico-fisica straripante, ma ancora più brividi regala il momento del piccolo  (sempre più grande) El Shaarawy. Il Faraone va che è una meraviglia: corre leggero e voglioso, non risparmia né il sacrificio né la fantasia: la strada è quella giusta. Per lui e per tutti, avanti Milan!