La rivincita di Robinho

La rivincita di RobinhoMilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
venerdì 2 marzo 2012, 08:00Primo Piano
di Milan 7
fonte Milan7
Robson è arte, magia, parole poche, pedalade tante!

Troppe parole scritte, troppo tempo buttato a leggere i tristi commenti di chi etichettava Robinho come un giocatore finito, arrivato, pronto alla cessione. Si sprecavano i soliti commenti e paragoni idioti, da Arnold ad Egidio, da Pancev a Oliveira...
Il ragazzo, nonostante soffrisse per quegli errori macroscopici e quella condizione che tardava a venire, non aveva mai smesso di sorridere in campo e fuori. Mai una parola fuoriposto, mai una scusa accaparrata per giustificare i palloni in curva... Eppure bastava soffermarsi un attimo a riflettere sui suoi problemi fisici per capire che la pubalgia non è una contrattura, un affaticamento o un'elongazione muscolare, ma una patologia difficile da curare, instabile che non permette di muoversi in maniera sciolta e usuale.
Eppure Robi c'è sempre stato. Da quando è rientrato non si è mai tirato indietro una volta; correva ma non riusciva ad essere brillante, dribblava ma senza spunto, calciava ma fiacco... Poi l'Arsenal, poi il Cesena, poi la Juve... Tre partite giocate in maniera mostruosa. Intensità, corsa, pressing, gol, giocate di una classe eccelsa.
Lui e Zlatan, una coppia perfetta, un mix di potenza e classe per andare il più lontano possibile, per provare a vincere tutto anche laddove ci siano ostacoli insormontabili. Impossibile non amare il "fratello" di Cafù... Il sorriso sempre stampato sul volto, la musica e il ballo dentro, quel bacio sullo stemma dell'ACM... Sono brividi, emozioni, sono "3 passi nel delirio", come direbbe Carlo Pellegatti, il miglior compagno delle nostre domeniche adolescenziali.
Robson è arte, magia, parole poche, pedalade tante!

Filippo Monaco