MN - Esperienza, mentalità vincente e leadership: Milan-Walker, i tre perché

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Oggi alle 12:26Primo Piano
di Pietro Mazzara

Come vi abbiamo già raccontato e come stiamo continuando a raccontarvi, le piste Kyle Walker e Marcus Rashford sono parallele per una questione normativa che impedisce al Milan, che ha già gli slot da extracomunitari occupati, di poterli eventualmente tesserare entrambi, dovendo così optare su uno dei due. In questo approfondimento poniamo il focus su Kyle Walker, terzino 34enne del Manchester City ed in uscita dal club allenato da Pep Guardiola e sui perché il Milan stia valutando seriamente il suo profilo. 

I motivi
Walker, nella visione della dirigenza milanista, potrebbe rappresentare un innesto di assoluta qualità in termini non solo tecnici, ma soprattutto dentro lo spogliatoio. Come dite, vi ricorda quanto fatto da Maldini e Massara nell’inverno del 2019 con l’arrivo di Simon Kjaer unitamente a quello di Zlatan Ibrahimovic? Esatto, la dinamica è proprio quella. Walker, che non è più un giocatore di primo pelo, potrebbe portare dentro Milanello quella mentalità vincente che ha acquisito nel ciclo d’oro del City targato Guardiola, del quale è stato uno dei leader indiscussi dentro e fuori dal campo. Una dote, quella di poter essere un riferimento dentro lo spogliatoio, che probabilmente serve a questa squadra che ha tanti leader tecnici, ma probabilmente ha un nucleo ristretto di leader carismatici. L’esperienza di Walker potrebbe servire anche da stimolo a tutto lo spogliatoio a fare sempre di più, ad alzare quel livello d’attenzione in allenamento che poi ti fa rendere di più in partita. 

Condizioni
Walker vuole andare via dal City, ieri non si è allenato e guarda con favore alla pista Milan mentre avrebbe messo in standby eventuali considerazioni sulle offerte che potrebbero arrivare dalla Saudi Pro League. Il suo contratto con i Citizens scade nel 2026, ma questo non dovrebbe rappresentare un grosso ostacolo nel caso in cui i discorsi con il Milan dovessero essere proficui.