Paratici visto dall'Inghilterra: "Buon lavoro sul mercato ma la squalifica ha creato imbarazzo"

Fabio Paratici prende quota come possibile direttore sportivo del Milan. Ma come sono stati gli ultimi anni del dirigente italiano al Tottenham? Ne abbiamo parlato col collega del Sun, Tom Barclay. Ecco le sue parole a MilanNews.it.
Tom Barclay, come valuti il lavoro di Fabio Paratici al Tottenham?
"Se lo si giudica puramente in base ai trasferimenti, il suo lavoro è stato buono. I suoi contatti, in particolare con il calcio italiano, hanno contribuito a portare Cristian Romero, Dejan Kulusevski e Rodrigo Bentancur, che si sono rivelati tutti acquisti di spessore. Ma il suo percorso al Tottenham è stato oscurato dallo scandalo del calcio italiano che lo ha visto dimettersi".
Quali sono le migliori operazioni di mercato che ha fatto al Tottenham?
"Kulusevski è quello che spicca su tutti. È stato il miglior giocatore degli Spurs in questa stagione e prenderlo per 25 milioni di sterline è stato un affare incredibile. Anche Romero, pur spesso infortunato, è stato un buon affare, mentre Bentancur è un bravo giocatore ma è stato troppo spesso indisponibile a causa di infortuni e squalifiche. Paratici ha anche spinto per ingaggiare Djed Spence, che negli ultimi mesi finalmente sta dando buoni risultati".
L'altra faccia della medaglia: acquisti sbagliati?
"Bryan Gil. L'ala spagnola è talentuosa ma non è mai sembrata adatta alla fisicità e all'intensità della Premier League. Il club lo ha costantemente prestato da quando è arrivato e probabilmente ci rimetterà economicamente cedendolo. Anche Pierluigi Gollini è stato un pessimo acquisto, anche se solo in prestito. Paratici pensava che sarebbe stato il successore a lungo termine di Hugo Lloris".
Qual è stato il suo rapporto con il calcio inglese e la stampa inglese?
"In realtà non c'era un gran rapporto, almeno ufficiale, con la stampa inglese. Quando è arrivato, speravamo che parlasse con i media ogni tanto perché era abituato a farlo ogni settimana alla Juventus, ma non è mai successo. Ogni possibilità che ciò accadesse è stata cancellata quando è rimasto coinvolto nello scandalo che lo ha visto squalificato per due anni e mezzo e alla fine costretto a dimettersi dal suo ruolo negli Spurs. In Inghilterra sentiamo raramente qualcuno al di là dell'allenatore e dei giocatori dei club, a differenza dell'Italia, e suppongo che abbia colto l'occasione per non parlare con noi perché non era obbligato a farlo".
Credi che il Tottenham sia migliorato con lui in dirigenza?
"Beh, a prima vista, il Tottenham ha fatto la Champions League quando lui era al club e ora la squadra si trova ad affrontare la prospettiva di non giocare in una competizione continentale a a meno che non vincano l'Europa League. Ma non è così semplice. Harry Kane era ancora al club durante il periodo di Paratici ed è il miglior giocatore di sempre degli Spurs. Con Ange Postecoglou, il piano è stato generalmente quello di ingaggiare giovani giocatori per il futuro. Potrebbe dare i suoi frutti in futuro, ma questa stagione è stata dolorosa, soprattutto con tutti gli infortuni subiti".
Quanto ha influito la sua squalifica nel Tottenham?
"Ha causato imbarazzo più di ogni altra cosa. E ha costretto, alla fine, gli Spurs a separarsi da lui, tramite le sue dimissioni. Ma lo si è visto ancora regolarmente alle partite, anche di recente, verso la fine di quest'anno, e si ritiene che il presidente Daniel Levy abbia chiesto la sua consulenza anche dopo la sua uscita".
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