Non dimentico. Il nuovo Ds. Che coppia affamata. I misteri del Tamigi

Prologo
Alle mie spalle, la voce del telecronista di Sky che, su “Diretta Gol”, trasmette le emozioni di una serata di Champions League. Non dimentico e non mi rassegno alla sconfitta nefasta a Zagabria. Non dimentico e non mi rassegno alla eliminazione contro Il Feyenoord a San Siro. Insopportabile!
Definizione di “Ottimo Standing Professionale”: eccellente modo di comunicare e interagire con gli altri, alta reputazione, forti competenze, risultati e successi.
Sembra il ritratto di Fabio Paratici, uno dei candidati al ruolo di futuro DS del Milan. Come quello di Andrea Berta che, però,da grande professionista, ha voluto mantenere la parola data all’Arsenal.
È questo il tema di questa fase della stagione, un tema fondamentale per le future fortune del Milan. Sembrava che fosse una decisione rapida, già dei primi giorni di marzo, soprattutto dopo l’incontro di Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic, venerdì 28 febbraio a Londra, con Andrea Berta, Fabio Paratici e Igli Tare.*
È cronaca. Dopo il viaggio a New York di Giorgio Furlani e l’incontro con Cardinale, invece, l’esame dei candidati ha subìto un brusco rallentamento. Tutto potrebbe essere rimandato a fine marzo o addirittura ancora più avanti, ad aprile o addirittura a maggio. Sarebbe, in ogni caso, troppo tardi perché è il mese di marzo quello dei primi contatti, dei primi sondaggi, delle decisioni anche sulla panchina.
Senza mai dimenticare le parole di Arrigo Sacchi: “I giocatori devono essere scelti dall’allenatore in base alle sue esigenze tecnico-tattiche”
Difficile da dire se questa attesa sia nata per la nascita di nuove candidature oppure perché l’AD del Milan voglia solo ponderare con attenzione la scelta di una figura fondamentale per le future fortune rossonere. Una figura che è mancata, negli ultimi due anni, e i risultati si sono visti tutti.
Tornando su Fabio Paratici, sembra proprio che le sue conoscenze, la sua esperienza, la sua professionalità, la sua statura internazionale, lo mettano in chiara evidenza rispetto agli altri possibili candidati. Bravo a gestire i rapporti tra Club e giocatori, con una costante e carismatica presenza nel centro di allenamento. Abitudine alla risoluzione delle trattative più spinose. La sua presenza in sede sarebbe importante anche per Giorgio Furlani, per un giornaliero confronto con una figura di profonda esperienza.
Sarà il nuovo Ds a scegliere, con l’avvallo del quarto piano di “Casa Milan”, il nuovo allenatore. Oggi mi sembrano tre i candidati più autorevoli: Antonio Conte, ma attenzione alla Juventus, Roberto De Zerbi e Massimiliano Allegri. Non credo che si guardi ancora all’estero per decidere quale sarà la guida tecnica del Milan 2025-2026.
Certo che la fame e la voglia di rivincite della coppia Paratici e Allegri trasmetterebbe una grande energia contagiosa a giocatori e tifosi.
Da capire bene quali siano i rapporti fra i due, ma la voglia di entrambi di tornare presto protagonisti potrebbe appianare tante EVENTUALI divergenze passate.
Con l’augurio intanto che la squadra possa crescere, approfittando della dolorosissima settimana libera, e riesca a trovare un equilibrio e una saldezza difensiva, più difficile che la ricerca del Sacro Graal!
*misteri del Tamigi: perché Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic hanno incontrato, a Londra, Berta, Paratici e Tare?
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