Paradosso Conceiçao: per amor di Felix e Musah sacrificati i due migliori

Paradosso Conceiçao: per amor di Felix e Musah sacrificati i due miglioriMilanNews.it
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Ieri alle 21:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Una delusione dopo l'altra, sempre più grande, sempre più grande. Le ultime settimane della stagione del Milan - di per sè già al di sotto delle aspettative - sono simili alla proverbiale palla di neve che più rotola e più diventa grande. Dalla gara in casa del Feyenoord in avanti è stato sempre peggio: a livello di atteggiamento, di gioco, di concentrazione, di giocate sotto il profilo tecnico... I rossoneri con la sconfitta a Bologna hanno un piede e tre quarti fuori dalla prossima Champions League e la confusione regna sovrana

Sergio investito

Il disordine attuale parte dalla società che ha dimostrato fin dalla scelta del primo allenatore (Fonseca, dopo aver inseguito Lopetegui) di avere le idee poco chiare. Lo stesso si è visto sul mercato, dal momento che metà degli acquisti estivi sono stati sconfessati dalle trattative invernali. La confusione si vede chiaramente nei giocatori che, salvo pochissime eccezioni, appaiono spenti e demotivati. Il caos, ovviamente, non ha fatto altro che investire anche Sergio Conceicao. E se nelle prime settimane e uscite, complice anche la vittoria della Supercoppa, gli è stata concessa qualche giustificazione, oggi le scuse sono finite anche per lui. A finire sul banco degli imputati sono la gestione dello spogliatoio ma soprattutto le scelte di formazione poco lucide, testimoniate dal fatto che il tecnico ha cambiato 16 formazioni su 16 da quando è arrivato. C'è però una linea costante che viene mantenuta ma che non sta ripagando, quella di affidarsi continuamente a Yunus Musah e Joao Felix. Una scelta che oggi appare anche paradossale.

Il paradosso

Da quando ha fatto il suo arrivo a Milanello, Joao Felix ha cominciato una sola volta dalla panchina: nella gara di Coppa Italia contro la Roma in cui ha trovato anche il gol e che a oggi rimane forse la miglior prestazione in rossonero. Da lì in avanti Conceiçao lo ha confermato sempre dall'inizio, anche quando - come nelle ultime uscite - è apparso evidentemente fuori dal gioco e inefficiente nella sua posizione di trequartista. Anche nell'atteggiamento svogliato e nervoso, l'eterna promessa Felix sta deludendo. D'altra parte c'è Yunus Musah che da quando c'è Conceicao ha giocato dal primo minuto 13 partite su 16 (in una era squalificato). È evidente che l'americano è apprezzato per il suo ruolo di equilibratore ma il problema è che non sempre questa sua funzione ha avuto effetto, anzi quasi mai nelle ultime uscite. Il paradosso dove sta? Sia Felix che Musah, nello scacchiere tattico di Conceicao, tolgono spazio a Pulisic (o Leao) e a Reijnders. Il primo si è alternato in panchina con Rafa Leao; il secondo è stato nuovamente spostato più indietro dove è chiaramente meno a suo agio e colpevolmente lontano dalla porta. Una situazione assurda se si considera che Pulisic e Reijnders erano e sono tutt'ora i migliori giocatori della stagione per distacco. Escluderli, pur non al meglio della condizione in qualche caso, o spostarli rispetto alle loro zolle preferite, sembra un gioco d'azzardo che non sta assolutamente ripagando.