Tomori: "Voglio vincere seconda stella e Champions. In Leao rivedo un po' Henry, sono orgoglioso di Kalulu"

Tomori: "Voglio vincere seconda stella e Champions. In Leao rivedo un po' Henry, sono orgoglioso di Kalulu"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
giovedì 3 novembre 2022, 14:00Primo Piano
di Antonello Gioia

Fikayo Tomori, difensore del Milan, ha rilasciato la seguente intervista a Carlo Pellegatti nel format di StarCasinòSport.

Come è stato vinto lo Scudetto dell'anno scorso?

"Ho cercato di stare tranquillo e di pensare partita dopo partita: questo è stato l'approccio di tutta la squadra, non avendo, per molti di noi, esperienza in questa situazione. Abbiamo imparato molto da Ibrahimovic. Dopo la partita contro la Lazio è scattato qualcosa in noi: lì abbiamo capito che sì, potevamo vincerlo, perché abbiamo il fuoco, la mentalità e fame per vincere".

Come è San Siro?

"Ogni volta che sento Pioli is on fire c'è una vibrazione. È un posto speciale. Quando i tifosi cantano, tutto lo stadio vibra. Quando segniamo - ricordo la partita contro la Fiorentina e l'Atalanta quando Rafa ha segnato - lo stadio... wroooooom. I miei genitori erano a San Siro mi hanno raccontato che dopo il gol di Leao tutto lo stadio: wrooooom. In Inghilterra è diverso: qui c'è un energia che puoi quasi toccare".

Com'è Pioli con voi?

"Differenze con Lampard? Pioli ha più esperienza su come fare l'allenatore; al Derby County, Lampard stava imparando il suo lavoro. Pioli ha iniziato dal basso ed è cresciuto ora con il Milan".

Come stai al Milan?

"Riceviamo tanto aiuto dal mister, dallo staff, da Maldini, da Massara, da Gazidis e dai tifosi. C’è un ottimo feeling: andiamo avanti tutti insieme. Questo per me, come giocatore, è ideale, perché sappiamo sia che vinciamo, sia che pareggiamo, sia che perdiamo, la squadra è con noi. Così non hai paura di andare avanti e di vincere qualcosa".

Che differenza c'è tra l'Italia e l'Inghilterra?

"Gli italiani sono più appassionati: in allenamento si dà tutto per vincere, in partita c'è più passione, più tattica; per i difensori si deve ragionare di più, mentre in Inghilterra è più intenso e c'è più energia. In Italia è più di pensiero, è come in NFL: c'è uno schema e devi fare quello per vincere la partita; si va qui, qui e qui per vincere la partita, mentre in Inghilterra se uno va di là tu devi andare di là".

Con quale compagno hai legato di più?

"Con tutti: il Milan è una famiglia! Ibrahimovic è una macchina e un ottimo professionista. Ho un rispetto enorme per lui: è un punto di riferimento straordinario per me". 

E Leao...?

"I miei amici mi chiedevano qualche giocatore mi avesse sorpreso di più. Rafa è il giocatore che mi ha sorpreso di più: è così forte che nemmeno lui ha ancora capito le sue reali potenzialità. Lui è un po' rilassato, ma quando vuole segnare un gol lui prende palla e va. Ora tutto il mondo può vedere quanto sia forte Leao".

Chi è il tuo idolo?

"È Thierry Henry: era diverso, giocava con i guanti e i calzettoni sopra il ginocchio. Rivedo un po’ della sua classe in Rafael Leao"

Gli avversari più difficili da affrontare?

"Ne dico tre: Lautaro, perché individua molti movimenti diversi per metterti in difficoltà, Abraham, perché mi conosce molto bene e da tanto tempo, e Vlahovic, perché con la sua struttura fisica è difficile da affrontare".

Qual è il tuo sogno?

"Vincere lo scudetto della seconda stella e la Champions League!".