Tuttosport - Quattro anni di Pioli: da Normal One a "trasformista"

Tuttosport - Quattro anni di Pioli: da Normal One a "trasformista"MilanNews.it
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lunedì 9 ottobre 2023, 12:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Oggi sono quattro anni che Stefano Pioli siede sulla panchina del Milan. Quattro anni in cui è successo di tutto, nel bene e nel male, ma che in particolar modo hanno restituito la squadra rossonera ai livelli che gli competono e che la storia gli imponeva. Oggi Pioli, arrivato quasi come un traghettatore, è tra i tecnici italiani che sperimenta di più.

Normal One

L'arrivo di Pioli in quel freddo - più per il morale di quel Milan che per il clima - 9 ottobre 2019 non era stato salutato con grande entusiasmo dal mondo rossonero che, dopo il flop Giampaolo, si aspettava un tecnico che finalmente potesse riportare in auge il Milan. Come ricorda Tuttosport il tecnico era definito un normalizzatore, uno che sapeva bene gestire una rosa con una buona dose di talento. Eppure dal dopo lockdown in avanti il Milan è cresciuto e il suo tecnico con lui: a forza di batoste (5-0 di Bergamo, derby persi contro Conte) ma anche grandi imprese (4-2 sulla Juve). E così Pioli è diventato l'uomo del destino in casa rossonera, l'uomo del ritorno nell'Europa che conta. La stagione successiva l'uomo del diciannovesimo scudetto. La scorsa stagione, l'uomo del ritorno in semifinale di Champions. Un percorso fatto non senza brutte cadute ma sempre con una strada per risollevarsi e cambiare pelle.

Trasformista

In questi anni, in tal senso, abbiamo visto il Pioli rivoluzionario o come lo chiama oggi Tuttosport, il Pioli trasformista. Il tecnico rossonero sa adattarsi alle situazioni tattiche, di rosa e psicologiche che gli si parano davanti. Non senza difficoltà: l'anno scorso ci è voluto tutto il mese di gennaio prima di passare al 3-5-2 scelto per ridare certezze difensive alla squadra. Quest'anno il trasformismo di Pioli sembra però arrivato al suo apice. Con una rosa su cui ha influito tanto, per quanto riguarda le scelte, e con più soluzioni, il tecnico non rimane ingabbiato solo nel 4-3-3 che è lo schieramento sicuramente prediletto. Contro il Verona ha messo in campo un 3-4-3 inedito sfruttando Musah come esterno a tutta fascia, in contumacia di tre dei quattro terzini in rosa. Nel secondo tempo di Dortmund è tornato per il finale al 4-2-3-1 e se non fosse stata per la mancanza di precisione degli attaccanti, i rossoneri ora avrebbero tre punti. Anche a Genova, sabato, per tentare di far crollare il muro del Grifone ha ridisegnato la squadra con due punte vicine e il 4-2-4 come modulo. Insomma un Pioli che cambia, sperimenta e osa sempre.