Il tamburo sardo

Il tamburo sardoMilanNews.it
© foto di Andrea Pasquinucci
domenica 22 agosto 2010, 08:00Terza pagina MilanDay
di Milan Day

“IL TEMPO CHE PASSA DISTRUGGE, IL MONDO CHE RESTA DIMENTICA, IMMORTALE RESTA UN EROE: PIETRO PAOLO!”. Questo lungo e bellissimo striscione esposto dalla Curva Sud il 26 novembre 1989, accolse il ritorno a S.Siro da avversario di uno dei maggiori protagonisti della storia rossonera, e cioè Pietro Paolo Virdis. Quella domenica si disputava un Milan-Lecce qualsiasi, ma tutta l’attesa e tutti gli applausi furono tributati all’ingresso in campo delle squadre all’indirizzo dell’attaccante sardo che nelle precedenti cinque stagioni aveva conquistato il cuore del tifo rossonero. L’emozione per quell’accoglienza trionfale aveva sorpreso il nuovo attaccante del Lecce al punto quasi di paralizzarlo, e per l’intera partita Virdis non riuscì quasi a toccare palla. Nessuno aveva dimenticato le prodezze compiute con la nostra maglia. Virdis, insieme a Baresi, Tassotti, Evani, Filippo Galli e Maldini, faceva parte di quel manipolo di giocatori che sarebbe stato l’anello di congiunzione tra il Milan degli anni difficili dell’era Farina, che cercava in ogni modo di rinascere dalle proprie ceneri, ed il Milan dell’era Berlusconi, che sarebbe tornato sul tetto d’Europa. Un attaccante tecnico, scaltro, furbo ed intelligente, capace di segnare con facilità in tutte le situazioni ed in tutti i modi, e capace di trovarsi in perfetta sintonia con tutti i compagni di reparto che ebbe accanto in quegli anni, da Mark Hateley a Marco Van Basten passando per Ruud Gullit.
Antonio Pietro Paolo Virdis nasce a Sassari il 26 giugno 1957. Dopo gli inizi con la Juvenilia, esordisce in serie D con la Nuorese nella stagione 1973/74, e nonostante i soli 16 anni si mette in luce segnando 11 gol ed attirando le attenzioni del Cagliari con cui fa il suo esordio in serie A il 16 ottobre 1974 a 17 anni. Nella stagione 1975/76 disputa 23 partite e segna 6 gol, ma nonostante questo gli isolani sono costretti alla retrocessione in B. Ma fu proprio nella serie cadetta che cominciò l’exploit del giovane attaccante: segnerà 18 gol e, soprattutto, entrerà nel mirino della Juventus. Il Cagliari lo cedette alla Juventus di Boniperti, ma sbalordendo tutto l’ambiente calcistico, il giovane Virdis rifiuta il trasferimento: un gesto a quei tempi clamoroso, al punto che la fama di quel “gran rifiuto” lo accompagnerà per tutta la sua carriera. Alla fine Agnelli lo convinse, e Pietro passò in bianconero dove in tre stagioni non troverà molta fortuna a livello personale (45 presenze e 8 gol), ma comunque conquisterà uno scudetto (‘77/’78) ed una Coppa Italia (‘78/’79). Torna a Cagliari nel 1980/81 ed alla Juventus nel 1981/82, prima di essere ceduto all’Udinese dove disputerà due campionati.
Gli ultimi anni della sua carriera erano stati condizionati da una serie di noiosi infortuni che gli avevano impedito di rendere al massimo. Ma la sua carriera riprenderà decisamente slancio quando nel 1984 verrà acquistato dal Milan.
Il presidente Farina acquista Virdis per metterlo in coppia con l’altro nuovo acquisto rossonero, Mark Hateley. I due formeranno una temibile ed affiatata coppia d’attacco, permettendo al Milan di arrivare quinto in campionato (qualificazione Uefa), ed arrivando fino alla finale di Coppa Italia (persa contro una forte Sampdoria). Virdis disputerà quell’anno 40 partite ed andrà a segno 13 volte, di cui 9 in campionato. Indimenticabile il gol (al 85’) alla quarta giornata al Comunale di Torino contro la Juventus, che permise al Milan di uscire imbattuto dalla trasferta contro i bianconeri dopo diversi anni. Così come non si può non ricordare che il Milan (guidato da Nils Liedholm) espugnò per due volte l’Olimpico di Roma contro la Roma e contro la Lazio sempre per 1-0 e sempre con gol di Virdis. Quell’anno segnerà alla Juve a Torino anche nei quarti di Coppa Italia (vittoria rossonera per 0-1), in semifinale contro l’Inter (vittoria nella gara d’andata per 2-1) ed in finale contro la Samp, ma questo non basterà per strappare la coppa ai blucerchiati.
Migliore ancora sarà il ruolino di Virdis nella stagione ’85/’86. Segnerà complessivamente 16 reti, di cui 6 in campionato, 3 in Coppa Italia e ben 6 in Coppa Uefa in 6 partite. In Europa Virdis segnerà 3 gol ai francesi dell’Auxerre, 2 ai tedeschi della Lokomotiv Lipsia ed una nella gara d’andata contro i belgi del Waregem (1-1 finale). La corsa in Europa si interromperà nella disgraziatissima gara di ritorno contro i belgi (1-2 a S.Siro), proprio nel momento in cui la presidenza Farina toccò il suo punto più basso. A febbraio il Milan passa nelle mani di Berlusconi, e Virdis ne diventerà uno degli autentici protagonisti.
Infatti, nella stagione successiva (‘86/’87), il Milan sarà letteralmente trascinato dal suo attaccante, il quale segnerà 17 gol in campionato (farà più della metà dei gol di tutta la squadra) e conquistando il titolo di Capocannoniere: era dal 1973 che un giocatore del Milan (Rivera con 17 reti) non conquistava il titolo di miglior marcatore della serie A. Porterà il Milan fino alla conquista dello spareggio-Uefa contro la Samp, spareggio che i rossoneri vinceranno grazie ad un gol di Massaro nei supplementari. La sequenza di gol del sardo fu impressionante, e nel girone di ritorno i suoi gol permisero ai rossoneri di pareggiare contro la Juve (1-1), di vincere il derby contro l’Inter (1-2 con gol al ’85) e di travolgere la Roma alla terz’ultima giornata per 4-1: dopo il vantaggio iniziale dei giallorossi siglato da Boniek, Pietro Paolo si scatena segnando al 26’, al ’52 ed al 54’ una tripletta formidabile. Ormai l’attaccante rossonero è l’idolo incontrastato delle folle rossonere!
Nella stagione 1987/88 arriva al Milan il duo olandese formato da Gullit e Van Basten, e per il “tamburino sardo” si prospetta una stagione con molta concorrenza. Il Milan di Sacchi perde il suo attaccante principe (Van Basten) quasi subito, ed allora tocca a Pietro il compito di sostituirlo degnamente: lo farà in modo egregio!
Dopo un inizio di stagione stentato sia in campionato che in Coppa Uefa (eliminati al secondo turno dall’Espanyol dopo aver però eliminato gli spagnoli dello Sporting Gijon proprio grazie a 2 gol di Virdis nel ritorno), l’allenatore di Fusignano verrà messo in discussione dalla stampa. Berlusconi conferma la fiducia a Sacchi, ma è chiaro che serve una svolta. E la svolta arriva alla sesta di campionato: il Milan gioca una grande partita sul campo ostico di Verona, e la vittoria sarà firmata da un gran colpo di testa proprio di Virdis al 41’. I rossoneri non si fermeranno più, e cominceranno una rincorsa clamoroso sul Napoli di Maradona. Con un Napoli in netto calando nel finale di stagione, comincia lo show di Pietro Paolo. Alla giornata numero 26 con il Napoli che perde contro la Juve, il Milan espugna Roma segnando il primo gol con Virdis (finirà 2-0 per noi). Alla giornata numero 27 il Milan frantuma l’Inter nel derby più a senso unico della storia: dopo il gol di Gullit nel primo tempo, al 53’ Virdis ruba palla a Passarella e dopo aver messo a sedere Zenga con un dribbling deposita la palla in fondo al sacco. Apoteosi. Alla giornata numero 28 va in scena lo scontro decisivo (quello del sorpasso) al S. Paolo di Napoli, è il 1 maggio 1988. Un grande Milan domina il Napoli fin dall’inizio, ed al 35’ Virdis gira a rete una punizione di Evani deviata dalla barriera e batte Garella. Alla fine del primo tempo una magia di Maradona ristabilisce la parità, ma nel secondo tempo la superiorità rossonera verrà fuori prepotentemente. E chi metterà a segno il gol del nuovo vantaggio rossonero? Naturalmente Virdis: al 68’ Gullit supera un uomo sulla fascia destra e mette un bel cross al centro, spunta la testa di Virdis ed è nuovamente gol. In un S. Paolo gelato la corsa di esultanza con le braccia aperte di Pietro Paolo Virdis è un’immagine che è ancora viva nella mente di noi tifosi. Il Milan vincerà 3-2 ed opererà il sorpasso in classifica. Ma manca ancora la matematica certezza per la conquista dello scudetto numero 11. E quella certezza arriva all’ultima giornata di campionato sul campo di Como. Al Milan serve almeno il pari, ma dopo 2 minuti siamo già in vantaggio. Con chi? Ma che domande sono? Con Virdis naturalmente. Finirà 1-1 e lo scudetto finisce sulle maglie rossonere dopo 9 anni di attesa. Virdis risulterà il cannoniere di quel fantastico Milan sia in Campionato (11 gol) sia in tutta la stagione (15 gol).
La stagione successiva (1988/89) sarà la sua ultima con la maglia rossonera. Il Milan finisce terzo in campionato, ma concentra tutte le sue attenzioni alla conquista della Coppa dei Campioni. Virdis farà la sua parte anche in questa competizione. Segna 2 gol nei sedicesimi di finale contro il Vitocha di Sofia, ma, soprattutto, segna il gol del sofferto pareggio (1-1) del Milan nella gara di andata degli ottavi contro la Stella Rossa di Belgrado. Il pari lascerà aperta la porta della speranza per la gara di ritorno. Nella prima gara (poi sospesa per nebbia) il nervosismo è palpabile, ed il Nostro 3 minuti prima del gol della Stella Rossa si fa espellere. Poco male, la nebbia porta via tutto e si rigioca il giorno dopo. Il Milan, privo di Virdis, vincerà ai rigori una battaglia indimenticabile e conquista il passaggio del turno. Da lì sarà una cavalcata trionfale fino alla finale di Barcellona contro la Steaua di Bucarest. Come giusto premio per una carriera rossonera straordinaria, Arrigo Sacchi farà entrare in campo Virdis al 60’, permettendogli di partecipare da protagonista alla conquista della Coppa dei Campioni dopo 20 anni di attesa. Migliore scenario per l’ultima gara in maglia rossonera non poteva esistere per Pietro il Grande. Alla fine della stagione lascerà il Milan per passare al Lecce dove disputerà gli ultimi due campionati di serie A della sua carriera.
Con il Milan conterà in totale 186 partite segnando 76 gol (53 in campionato, 11 in coppa Italia ed 11 nelle Coppe Europee), conquistando 1 scudetto, una Coppa dei Campioni ed un titolo di Capocannoniere. Il suo bottino complessivo in serie A sarà di 365 gare e 101 reti.
Questa è la storia di Pietro Paolo Virdis, di cui ci resteranno per sempre impressi i gol, le esultanze e quelle continue interruzioni di Sandro Ciotti a “Tutto il Calcio Minuto per Minuto” che con la sua inconfondibile voce annunciava….“Scusa Ameri ti interrompo da S.Siro…..Milan in vantaggio con il solito Virdis!!!”.

di Gianpiero Sabato