Sentito Gravina… su Paratici ho colto le pressioni federali. Gimenez: non è lui quello sbagliato

Ero inizialmente convinto che il retroscena raccontato da Fabio Paratici e dal suo addetto-stampa ombra (“ci sono state pressioni federali, il contratto col Milan era pronto”), fosse una sorta di caccia alle streghe per spiegare il nulla di fatto. Devo correggere il tiro. E sapete perché ho cambiato idea? Perché ho ascoltato i vari interventi ufficiali sull’argomento a cominciare dalla lettera ufficiale dell’Adise, l’associazione dei direttori sportivi che ha negato l’invio di una qualche segnalazione ufficiale in federcalcio contro il proprio associato (solo questo mancava). La conferma al sospetto è venuta invece dalle parole di Gabriele Gravina, presidente della federcalcio, appena rieletto e presente a un convegno sul calcio giovanile a Milano. Ha dettato Gravina: “Paratici può essere contrattualizzato ma non può operare fino alla scadenza della squalifica del 20 luglio”. È una frase, apparentemente, di routine e invece contiene un messaggio indiretto molto eloquente. Cioè dice: puoi lavorare ma dal 20 luglio in poi, non prima. Ed è quello che un soggetto federale molto autorevole nell’ambito della giustizia sportiva ha fatto arrivare al Milan che aveva inizialmente sottovalutato la questione per mancanza di esperienza in materia. C’era forse qualcuno, dotato di un minimo di esperienza, pronto a giurare che Paratici -sotto contratto col Milan- potesse svolgere, impunemente, l’attività di ds senza provocare polemiche quotidiane, appostamenti, sollevazione dei social, denunce anonime, esponendo il club a una valanga di critiche?
A questo punto il ritardo col quale Furlani ha rinviato sine die la definizione del ruolo di direttore sportivo non mi sorprende più. Che il Milan faccia come vuole, si prenda tutto il tempo che vuole, arrivi persino al 21 luglio se non vuole darla vinta a “lor signori”, nel frattempo sui social e sui siti farlocchi sarà rovesciato tutto il veleno possibile e immaginabile. Se invece il rinvio è dettato dalla necessità di valutare meglio altre candidature magari attualmente impegnate (D’Amico, ndr), allora l’unica domanda lecita da rivolgere è la seguente: ma è possibile che ci sia bisogno di tanto tempo per trovare un ds, non uno qualsiasi intendiamoci, ma uno affidabile e in linea con la linea di comando del Milan? Quando riceverò una spiegazione convincente al quesito mi darò pace.
SALVATE GIMENEZ- Seba Vernazza, un collega che stimo, acuto osservatore di vicende tecniche calcistiche, sulla Gazza di mercoledì mattina, ha affrontato il tema Gimenez con una tesi che io sottoscrivo, già esposta qualche tempo fa. Ha scritto Vernazza: “Gimenez è un ottimo centravanti ma non il centravanti ideale per ogni tecnico!”. E chiude segnalando che forse De Zerbi sarebbe il tecnico ideale per il messicano. Per tornare sul tema la mia opinione espressa in passato è la seguente: non è Gimenez il centravanti sbagliato per il Milan di Conceiçao, è il Milan di Conceiçao la squadra sbagliata per Santi Gimenez. Adesso vedremo l’utilizzo che il tecnico portoghese ne farà ma a causa anche del rendimento (più che buono) di Abraham in queste ultime partite, il giudizio definitivo su Gimenez potremo averlo solo dalla prossima stagione, con un altro allenatore che ne affinerà caratteristiche e magari anche il tipo di gioco utile ad esaltarne le doti.
PRIMATO MILAN- Lo hanno ripetuto il presidente federale Gravina e il responsabile delle nazionali giovanili Viscidi, intervenuti a Milano a un convegno sul tema: “Il Milan è la società che offre il maggior numero di calciatori alle nazionali giovanili”. So che questi apprezzamenti faranno imbestialire qualche smandrappato di turno ma è un argomento da non sottovalutare perché servirà -nei prossimi tempi- a colmare un’altra lacuna dell’attuale rosa milanista, cioè la mancanza di uno zoccolo duro italiano, proveniente dalla scuola di Vismara e di Milanello. È un terreno da coltivare, insomma, sapendo che potrà dare frutti in futuro. Nel primo Milan di Silvio Berlusconi, l’ossatura arrivò proprio da quella traccia grazie anche a provvidenziali maestri come l’indimenticabile Italo Galbiati.

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati