La Curva imbavaglia Scaroni. Jovic e le pagelle dei rossoneri, sparsi per l'Italia o a Milanello. Paratici: sapremo mai com'è andata? Nuovo allenatore, usato sicuro

La Curva imbavaglia Scaroni. Jovic e le pagelle dei rossoneri, sparsi per l'Italia o a Milanello. Paratici: sapremo mai com'è andata? Nuovo allenatore, usato sicuroMilanNews.it
Ieri alle 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Durissimo comunicato, nella giornata di giovedì 10 aprile, della Curva Sud contro il presidente Paolo Scaroni (lo trovate sui media e naturalmente su MilanNews). Ognuno entri nel merito della questione dal lato che preferisce, si faccia un‘opinione propria. Era comunque prevedibile, inevitabile che qualcuno prima o poi stoppasse il più assiduo e sovente maldestro portavoce del club, che peraltro con la storia di questo club non ha mai avuto molto che fare. 

Strano, il calcio. Contro Napoli e Fiorentina ha riaperto e pareggiato le partite Jovic, riserva di Abraham e Gimenez che ha rimpiazzato Morata, successore di Giroud. Ora l'eterna promessa Luka si candida a una maglia da titolare. Strani anche gli umori dei tifosi e dei critici sui rossoneri sparsi per l'Italia, cambiano valutazioni e giudizi uno dietro l'altro, rimandando a maggio - com'era prevedibile - le pagelle definitive: forse era un po' presto per stracciarsi i vestiti per qualcuno... Ciò non toglie ovviamente che nel frattempo qualche pagella ormai se la sono presa alcuni rossoneri sparsi per Milanello, zeppa di insufficienze e prossimi alla bocciatura. 

Di calcio giocato, quando di mezzo c'è il Milan, si parla sempre meno. I media sono troppi impegnati a salutare Leao, Maignan, Theo, Walker, Tomori e a danzare il valzer dei direttori sportivi, degli allenatori, delle tensioni e delle tenzoni tra Ibra e Furlani. Un giorno, chissà, dopo i comunicati dell'Adise e di Gravina sul caso Paratici, anche il Milan ci farà sapere cosa è successo davvero: se la sua cancellazione è dovuta alle pressioni di palazzi e palazzine, o se di una scelta autonoma. Al momento sembra più facile propendere per la prima ipotesi. 

Il direttore sportivo determinerà anche il prossimo allenatore rossonero, dato per congedato Conceiçao nonostante una semifinale di ritorno di Coppa Italia da giocare. La ridda di nomi crea vibrazioni fino a un certo punto: resto dell'idea che in questo momento storico, depresso e svilito, serva un esperto e vincente. Costi quello che costi. Non è il caso di affidarsi a più o meno giovani rampolli o a scommesse di sorta: usato sicuro, non c'è alternativa. Conceiçao paga risultati scadenti, una mancanza di identità di gioco, ma soprattutto l'incapacità di tappare quelle falle difensive insopportabili e quegli inizi di partita in cui sistematicamente la squadra si trova a dover rimontare, scombinando formazioni e assetti alla caccia della rimonta. Oggi che tutto è perduto irrimediabilmente, per quanto ambizioni e piazzamenti utili all'Europa (casomai a maggio discuteremo della Conference, anche se non avrei mai voluto farlo...), è necessario che tutti a Milanello siano comunque convinti che tenere botta in campionato è vitale, essenziale per presentarsi al derby di ritorno in Coppa Italia con un piglio adeguato, convinti di potersela giocare. Non è possibile arrivare al 23 aprile in uno stato dimesso e bastonato: servono energie positive e autostima almeno rinnovata, per dare decenza a una stagione di tormenti.