Perché conviene lo stadio condiviso. Scelta ds: c’è bisogno anche di altro. Conceiçao: attento al Como e basta capricci

Perché conviene lo stadio condiviso. Scelta ds: c’è bisogno anche di altro. Conceiçao: attento al Como e basta capricciMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Questione stadio. Leggo di larghe fette del pubblico milanista infuriate per la scelta di “abbandonare” San Donato e puntare allo stadio nuovo e condiviso con l’Inter. Nessuno oggi può firmare un pronostico sulla riuscita di questo progetto ma tutti devono sapere una elementare verità sul tema. Uno stadio nuovo, a Milano, può costare su cifre che si aggirano oltre ilmiliardo e 200 milioni di euro: probabilmente nessuno è in grado di farlo da solo. Per semplificare: se si valuta il fatto che per costruirlo sborsi il 50% mentre i ricavi sono sempre al 100%, allora forse si può anche sorvolare sulla mancata “esclusiva”. 

Incontro Theo-Maldini. Anche su questa notizia circolata nei giorni scorsi si è acceso un dibattito come al solito inutilmente tossico. La mia riflessione è molto neutra ed è la seguente: meravigliarsi del fatto che Theo, arrivato al Milan dopo il famoso incontro a Ibiza con Maldini, abbia preso un caffè con il suo mentore, mi sembra il frutto di questo clima da tutti contro tutti che ha fatto diventare irrespirabile l’aria del mondo Milan. Se Theo ha bisogno di chiedere un consiglio, parlare del proprio futuro professionale, sfogarsi magari, che lo faccia con Paolo non deve diventare caso di guerriglia interna rossonera. Lo hanno fatto in pubblico perché non hanno niente da nascondere. Maldini poi ha sempre ricordato che il suo maggior lavoro, ai tempi di Milanello, è stato quello di “fare da supporto ai calciatori” segnalando un’altra carenza dell’attuale management. Se Theo e il Milan hanno deciso (sbagliando, dal mio punto di vista, nel caso del club) di separarsi, quell’incontro non è la causa ma la conseguenza.

Scelta del ds. Non mi appassiona e non ho profili da preferire o campagne elettorali a cui partecipare. Faccio solo due osservazioni: 1) il prescelto deve cominciare a lavorare, a pieno regime, da… ieri, subito insomma; 2) deve condividere le linee guida del club specie in materia di vincoli finanziari. Tutti noi cronisti lo giudicheremo non certo dalle simpatie personali ma dai risultati prodotti. Per questo motivo schierarsi per un profilo o per un altro è un altro effetto vizioso dell’attuale stato del Milan.

Como pericoloso. Lo dico adesso e non lo ripeto più: attenti al Como. Per come gioca al calcio e per alcune prove viste contro la Roma (in 10 contro 11 ha rischiato di pareggiare, un palo ha evitato il 2 a 2) o contro il Venezia e prim’ancora contro la Juve e lo stesso Milan, può costituire un rivale molto scomodo per una squadra -quella di Conceiçao- priva del famoso “equilibrio”. Servirà prepararla come si deve senza fughe in avanti nè scelte capricciose dell’allenatore.

Primavera in finale. Qualche buona notizia arriva dal settore giovanile e in particolare dalla primavera di Guidi, ancora una volta. Ha raggiunto la finale di coppa Italia (si giocherà all’Arena): non è ancora un traguardo ma una tendenza consolidata, segno del buon lavoro fatto. Tiè (qui inteso come antidoto contro il malocchio)!