Fonseca: ora stop agli esperimenti. Parlare di scudetto non è peccato. Gravina: sanzioni serie eviteranno i debiti

Fonseca: ora stop agli esperimenti. Parlare di scudetto non è peccato. Gravina: sanzioni serie eviteranno i debitiMilanNews.it
giovedì 8 agosto 2024, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

È poco utile soffermarsi sulla conclusione, incoraggiante, del viaggio americano del Milan per una serie di scontati motivi. Piuttosto trovo utile rivolgere qualche approfondimento al lavoro di Fonseca e di Ibra. Cominciamo dal primo: non credo abbia ancora risolto il tema fondamentale della solidità difensiva per evidenti motivi, tipo la mancanza di centrocampisti titolari e l’eterno dilemma del ¾ista che finisce inevitabilmente con il rendere più vulnerabile la seconda linea. Fofana, dovesse arrivare, può cementare la trincea ma quel che conta è il rendimento di tutto il pacchetto difensivo. Mi sembra invece che abbia, per ora, risolto il secondo deficit della gestione Pioli: Florenzi e Sportiello sono due infortuni da trauma. Può essere un buon segnale, salvo capire quale sarà la portata dell’utilizzo in particolare dei reduci dall’europeo. È lì che si misura la bravura e abilità dello staff atletico. Al netto della “scoperta” di Torriani, dello stato di grazia di Chukwueze e della speranza che la paternità possa far maturare Leao, credo che si possa e si debba dire a Fonseca: va bene tutto il lavoro fin qui ma ora però basta con gli esperimenti. E su tutti ne cito due: Pulisic 3/4ista può essere una buona soluzione per le partite in cui devi fare gol. Con i pari valori è una mossa rischiosa. Saelemaekers può diventare un jolly utilissimo, migliorato dal lavoro di Thiago Motta a Bologna. Dalla sfida col Monza è bene battezzare lo schieramento da utilizzare in campionato e procedere con quello.

La parola della discordia - Trovo francamente singolare il dibattito polemico fiorito sulla frase conclusiva di Fonseca negli Usa, a proposito dell’obiettivo tricolore. Ha parlato di scudetto e sono scattati subito i critici: ma cosa dice, ma dove vuole andare. Avesse fatto, come Scaroni qualche anno fa, e cioè “importante arrivare nei primi 4 posti”, sarebbero scattati gli altri, pronti a impiccare l’interessato a una parola. Se Fonseca parla così non è perché è convinto d’aver la squadra più forte, non ancora è finito il mercato, ma perché asseconda la mentalità di Ibra che dice ripetutamente d’essere tornato al volante del Milan per vincere. A proposito di Ibra: ho molto apprezzato quel discorsetto fatto alla squadra a Baltimora, finita la sfida col Barcellona, perché segnala il fatto che è entrato perfettamente nel ruolo e che è concentrato sulla nuova missione.

Gravina e il calcio sostenibile - La figc, con un intervento didascalico di Gabriele Gravina, ha appena reso pubblico il rapporto sullo stato di salute del calcio italiano e ha concluso che il traguardo della sostenibilità è ancora lontano e dipende dal comportamento dei club, in particolare di serie A. Eh no, non è proprio così. Può e deve dipendere anche dalle regole che in materia di bilanci, debiti e spese sostenute, si deve dare il calcio italiano. Senza adeguati controlli, e senza in particolare adeguate SANZIONI per chi sgarra, il problema non sarà mai risolto. Come dimostrano i più recenti casi e la pubblicazione dei rispettivi bilanci. In Inghilterra alcuni club hanno dovuto vendere entro il 30 giugno per accedere al mercato. In Spagna c’è un limite al monte stipendi. Da noi è tutto lasciato alla sapienza o alla superficialità degli addetti ai conti. Bisogna introdurre sanzioni pesanti (penalizzazioni in classifica, ndr) e vedrete che il campionato diventerà sostenibile.