L'elmetto di Fonseca

L'elmetto di FonsecaMilanNews.it
sabato 7 dicembre 2024, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Adesso che la Champions League è ufficialmente e seriamente a rischio, il gioco si fa duro. Conta tutto, contano le sfumature, contano i dettagli. E se perdi con merito, ma per episodi, urli. L'Atalanta sia ben chiaro non ha rubato nulla. Mancherebbe. Ma ci sono due piccoli particolari. Se fai gol affossando l'avversario ti si mette la partita in discesa, una partita che di fatto parte da 1-0 e non da 0-0. E poi se Pasalic picchia sul polpaccio del leader tecnico degli avversari senza essere ammonito, Pulisic, costretto ad uscire, hai la sensazione che tutto giri dalla parte giusta. Avversario sotto di un gol e il giocatore avversario più ispirato fuori. Come l'è dulsa l'uga...come è dolce l'uva si dice a Milano. E in tutto questo Fonseca. Che è un uomo onesto. Se c'è da criticare i suoi difensori a Cagliari lo fa, se c'è da essere giusti sul secondo tempo poco propositivo del Milan a Bergamo, idem, lo dice. Se c'è da pungolare o da tenere in panchina Leao, rieccoci da capo a dodici. Se è sbottato sugli arbitraggi, dopo il rigore di Dodò a Firenze, dopo il fallo di Lukaku su Pavlovic a San Siro sul primo gol del Napoli, dopo il primo gol irregolare del Cagliari in Sardegna e dopo gli episodi di Bergamo, vivaddio che lo faccia, che sia, era ora. Ma attenzione, non deve essere un alibi per nessuno. Deve essere un segnale, Fonseca si è messo l'elmetto e ci ha messo la faccia, tutti devono, tutti dobbiamo, fare lo stesso. Si lotta tutti e duro, perchè non è finito niente. La squadra è forte e fino all'uscita di Pulisic lo ha confermato anche a Bergamo sul campo della squadra più in forma d'Europa, per cui fuori dal campo ci si fa sentire ma bisogna farlo soprattutto in campo.

Pulisic e Reijnders sono i leader tecnici del Milan, contro il Napoli non c'erano entrambi. Contro la Juve ne mancava uno e contro l'Atalanta di fatto pure. E Tijji? La serata di scarsa vena è coincisa con la serata in cui non doveva succedere. E senza i riferimenti di Pulisic nel gioco di prima palla a terra, anche Leao è uscito di scena nel secondo tempo. Troppo passivi nel secondo tempo? Troppo rinunciatari, bisognava  mettere Chukwueze e salire? No, non mollo l'equilibrio di squadra per un gioco, quello di Chukwu, non so quanto adatto ad una sfida contro la rocciosa Atalanta. Un punto era e un punto dovevamo tenerci. E invece gol preso. Come a Parma, dove sull'1-1 partita in pugno l'abbiamo buttata via per un nostro errore, come a Firenze sull'1-1 ci siamo fatti del male da soli, come a Cagliari dove siamo spariti sul gol del 3-3. Esattamente come a Bergamo, Quattro trasferte, sette punti che mancano all'appello e al momento del dunque la parte del pirla la giochiamo noi. Che gli altri ci rispettino certo, al fianco del Mister. Assolutamente e senza titubanze. Ma anche noi dobbiamo guadagnarcelo sul campo il rispetto, fiutando il pericolo e non mollando niente. Cosa che abbiamo fatto troppe volte a questo punto, mettendo a repentagliola stagione per nostra colpa, per nostra grandissima colpa.