... Allegri non cambia: si va avanti con la "strana coppia"

... Allegri non cambia: si va avanti con la "strana coppia"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 26 ottobre 2011, 17:45Focus On...
di Emiliano Cuppone

La scorsa estate sembrava proprio che non li avremmo più visti insieme, che il campionato italiano avrebbe perso una delle coppie più “strane” e divertenti in circolazione.
Zlatan Ibrahimovic ed Antonio Cassano, invece, sembrano essere una delle poche certezze del nuovo Milan targato 2011/12. Il barese veniva dipinto come stanco ed incompleto artista, fuori dai dettami tattici e tecnici del condottiero Allegri, così dedito al lavoro da poter fare a meno del genio di FantAntonio. L’ex doriano è rimasto, ha accettato la sfida lanciata dal tecnico toscano e da Cesare Prandelli, pronto ad escludere dalla sua Nazionale chi avesse avuto poco spazio con la maglia del club d’appartenenza.
Complici gli infortuni, Cassano è diventato elemento imprescindibile, praticamente sempre in campo da titolare, conquistando la fiducia di ambiente, compagni e tifoseria, per dedizione e continuità.
Stando alle ultime il barese avrebbe vinto il ballottaggio in attacco con un elemento fondamentale come Robinho, splendido protagonista della cavalcata scudetto dello scorso anno. Il brasiliano è rientrato alla grandissima anche quest’anno dopo l’infortunio, il suo impatto si è visto nella sfida con il Palermo, ma sembra proprio che Allegri voglia ritagliargli un posto da trequartista, ad ulteriore comprova del fiducia riposta dal livornese in Antonio Cassano.
Il genio sregolato del numero 99 si accompagna alla “follia” tattica di Ibracadabra, giocatore avulso dagli schemi, anarchico interprete di un calcio fatto di fisicità e tecnica allo stato puro. Lo svedese è il vero insostituibile di questa rosa, affetta da quella dolcissima patologia che prende il nome di “Ibradipendenza”. Il punto è che non potrebbe essere altrimenti, perché il giocatore è di quelli di primo piano, praticamente sullo stesso livello di Messi e Cristiano Ronaldo per classe ed impatto sulle partite.

A differenza degli altri due, massimi di protagonisti del calcio dei giorni nostri, Ibra è un giocatore insostituibile per natura. Mentre l’argeninto ed il portoghese sanno essere eccelenti interpreti di un ruolo che può essere ricoperto anche da altri, seppur con risultati sicuramente inferiori per qualità, il colosso di Malmoe è unico nel suo genere. Il suo essere centravanti con la qualità del numero 10, il suo magnetismo esercitato con impressionante continuità sul pallone, sono elementi ritrovabili solo in quell’omaccione di un metro e novanta che indossa la maglia numero 11 del diavolo. I compagni sono portati a cercarlo in maniera istintiva, molto spesso non aspettano il movimento negli spazi degli altri, ma guardano lì al limite dell’area, confidenti nella capacità di tenere il pallone di Ibrahimovic. Giocare senza di lui diventa difficile a livello di manovra, molto più di quanto accadrebbe in assenza di giocatori di caratura anche superiore alla sua, come la pulce argentina per esempio.
Contro il Parma la coppia resta la stessa quindi, a guidare le offensive di un Milan a caccia della vetta ci saranno lo spilungone ed il giullare, lo stakanovista ed il genio stanco, i due “depressi” con il mal di calcio, i papà affettuosi che non vedono l’ora di svestire la maglia da gioco per correre a casa da moglie e figli.
In campo la “strana coppia”, classe allo stato puro a servizio dei dettami tattici di Massimiliano Allegri, un duo pronto a “tubare” al limite dell’area, fra scambi deliziosi ed assist al bacio. L’intesa è di quelle forti, la classe cerca la classe, talvolta anche in maniera eccessiva, ma i risultati sembrano dare ragione alla voglia di spettacolo di questi due poeti del calcio, che si spera sappiano incantare tutti sino alla bandiera a scacchi di maggio.