...Il Milan delude, Kakà resta a guardare ed aumentano i rimpianti
In un momento in cui sembra giusto guardare avanti, alla ricerca di soluzioni per un momento di crisi vera e propria per la squadra di Allegri, non riusciamo a non voltare lo sguardo in maniera malinconica al difficile mercato estivo del diavolo.
Le partenze hanno pesato e non poco, i nuovi arrivi non convincono fino in fondo e la squadra sembra essere totalmente sfiduciata dopo gli adii a giocatori di spessore e l’arrivo in sordina di giocatori che hanno ancora tanto da dimostrare. In un gruppo rinnovato e ridimensionato come quello del diavolo, avrebbe fatto più che bene l’innesto di un giocatore di carisma, un campione capace di infondere fiducia nella squadra e di trascinare i compagni.
Il profilo giusto, molto probabilmente, sarebbe stato quello di Ricaro Kakà, vicinissimo in estate, ma sfumato per i soliti motivi economici che hanno caratterizzato tutta l’estate rossonera. Il brasiliano si accomoda puntualmente in panchina con il Real Madrid di Josè Mourinho ed i bene informati riferiscono che sarebbe addirittura convinto di prendere in considerazione l’ipotesi made in Usa pur di giocare con continuità.
Il blasone, la classe, il carattere dell’ex bimbo d’oro non si discutono, un giocatore capace di spostare gli equilibri in campo con le sue giocate e nello spogliatoio grazie al carisma ed al pedigree unico che si porta dietro. In un Milan che da più parti dipingono come privo di stimoli, sfiduciato, con un pubblico che non perde occasione per rimarcare la propria insoddisfazione a suon di fischi, Ricardo Kakà avrebbe fatto molto più che comodo.
La convinzione è che un giocatore di quel calibro sarebbe servito e servirebbe, sarebbe quel quid pluris che potrebbe garantire il salto di qualità ad una squadra che pecca e non poco in tecnica e carattere, sarebbe potuto tornare trascinatore del suo Milan, quello che lasciò tre anni orsono, ma che sembra non aver mai dimenticato.
La sensazione è che Galliani e soci avrebbero fatto bene a fare un sacrificio economico per riportare all’ombra della Madonnina un giocatore del calibro di Kakà, quello che serve ad una squadra che sembra essere priva di leader e povera di fantasia. La speranza è che lo sforzo si possa fare in gennaio, anche se i segnali che giungono non sembrano andare in questa direzione, sempre che il ragazzo non sia schierato in Champions dal tecnico portoghese del Real Madrid. Sì perché visto il Milan di ieri sera, abulico ed incapace d’intimorire anche il modesto Anderlecht, il brasiliano sarebbe fondamentale proprio nella massima competizione europea, terreno dove si è sempre espresso al meglio, visti i trascorsi.
I rimpianti aumentano di partita in partita, gli ex rossoneri segnano a profusione in Champions, mentre il Milan stenta a trovare la via del tiro contro una squadra inferiore e di molto, almeno sulla carta, il tutto mentre Kakà guarda la scintillante sfida al City più o meno comodamente seduto in panchina. Due scontenti ed un unico obiettivo, rinascere, chissà che a gennaio le parti non facciano un passo a testa e decidano di trovare una soluzione che sappia accontentare tutti, per il bene del Milan e di Kakà.
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