...Il popolo rossonero non "Scatena l'orgoglio"
La slogan della campagna abbonamenti rossonera non è mutato, è rimasto lo stesso anche se non vi sono più le facce sorridenti di Thiago ed Ibra a fare da testimonial. Si è passati ad un’immagine della Curva Sud, lo zoccolo duro della tifoseria rossonera in una della sue più belle e coreografiche dimostrazioni d’amore, scelta azzeccata a giudicare dall’umore dei supporters organizzati.
La Sud, infatti, non sembra essere minimamente scossa dalle cessioni eccellenti, i suoi esponenti hanno fatto intuire di non avere in mente alcuna contestazione (al contrario di quanto accadde nel 2009), traspare fiducia in Adriano Galliani e Silvio Berlusconi, attesi al varco del 31 agosto, momento in cui dovranno presentare ai fedelissimi una rosa all’altezza delle aspettative rossonere.
Delusi tutti coloro i quali si aspettavano cortei di protesta e striscioni tuonanti firmati Curva Sud Milano, a quanto pare, infatti, gli ultras del diavolo si sono “evoluti” (per usare un termine caro alla dirigenza di via Turati), senza prendere posizione in maniera frettolosa, ma attendendo la fine di un mercato ancora tutto da capire.
La protesta monta sul web (maniera molto meno incisiva e scenografica per mostrare il proprio disappunto), i tifosi del diavolo si presentano indignati ed offesi dalle cessioni illustri, pessimisti forse come mai prima, disincantati e delusi dai nomi che circolano e che vengono accostati al Milan.
La società rossonera chiede supporto con quel “Scatena l’orgoglio” che campeggia sullo sfondo della Curva Sud, l’impressione è che i tifosi rossoneri l’abbiano interpretata in maniera differente rispetto alla dirigenza. L’orgoglio milanista si è scatenato solo in parte su blog e social network e non al botteghino, viene sfogato fra insulti ed indignazione, sarcasmo e rassegnazione. Da più parti c’è chi ammonisce i “giovani” tifosi rossoneri con il ricordo degli anni bui della Serie B, ma quello che i seguaci del diavolo sembrano chiedere, più che i campioni, è chiarezza ad una società che ha deluso per l’atteggiamento più che per l’atto in sé stesso.
Fra sfoghi di rabbia e pessimismo il popolo rossonero attende l’inizio di stagione, sfiduciato, sorpreso, orgoglioso più che mai, ma non come intendono in via Turati. La speranza dei tifosi è quella di non ripetere l’esperienza poco entusiasmante dell’estate del 2009, prendendo coscienza che questa volta (almeno per adesso) non ci saranno i soliti noti a guidare la contestazione.
Un gregge sempre più smarrito quello rossonero, senza la guida di nessuno dei punti fermi del Milan, società silente sul mercato e sulle cessioni da un lato, ultras attendisti e pacati dall’altro, con un orgoglio che monta impetuoso nella massa milanista e che non riesce a trovare il giusto sfogo, con la speranza che alla fine possa trovare la via sul campo fra un gol ed una vittoria.
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