ALEGRIA FELIPE, MILAN-NAPOLI LO DIMOSTRA: ALLA FINE VINCE SEMPRE IL MIGLIORE

ALEGRIA FELIPE, MILAN-NAPOLI LO DIMOSTRA: ALLA FINE VINCE SEMPRE IL MIGLIORE
lunedì 3 novembre 2008, 00:00Lettere al direttore
di Francesco Letizia

Felipe Massa, grande tifoso rossonero tanto da rifiutare una maglia in dono da Marco Materazzi, può consolarsi dalla delusione della penultima curva di Interlagros: nel calcio, almeno lì, non perde il migliore, come ha dimostrato il Milan visto ieri sera a San Siro, meglio conosciuto come la nuova Capolista della Serie A. Lo splendido balletto di Ronaldinho, sempre più l'esecutore dei sogni dei tifosi rossoneri da quando ha messo piede a Milanello, è l'immagine giusta di una partita in cui, va detto, l'onore delle armi va dato anche al Napoli: gli uomini di Reja tengono lo 0-0 che ai punti sarebbe stato un risultato troppo largo ai seppur generosi azzurri, guidati da un indiavolato Pocho Lavezzi. Troppe volte i Rossoneri hanno meritato il gol, come in occasione del palo interno di Ricardo Kakà, del colpo di testa sbagliato da un passo da Pato, o del rigore: a proposito del tiro dagli 11 metri, fa sorridere come molti opinionisti tv pseudo-obiettivi abbiano discusso sull'involontarietà del tocco di mano del difensore (il braccio non è attaccato al corpo) ma non sul fatto che Iezzo sia un metro e mezzo avanti rispetto alla linea di porta al momento della battuta di Kakà. Insomma, se per alcuni tifosi partenopei era un segno che San Gennaro avesse buttato giù un occhio, l'alleanza San Siro-Sant'Ambrogio si è sicuramente rifatta con gli interessi, regalando all'incoraggiante Gaucho l'ennesima occasione per accennare la danza più in voga del momento: poco importa che l'abbia riprodotta pochi giorni fa in un locale hip hop di Milano, perchè Ancelotti non è Mourinho come Dinho non è Adriano e lo dimostra il tabellino che dice 4 gol e 9 punti sui 22 totali. Insomma Ronaldinho l'ex giocatore, Ronaldinho il "gordito", Ronaldinho il mondano, rappresenta da solo il 41% della squadra più forte d'Italia, pur essendo al 60% della sua condizione: e se il passo inizia ad essere quello di ieri, poveri avversari. Ma questo primato non è nato ieri sera e neanche il giorno dell'acquisto di Ronaldinho, ma il 19 maggio 2008, in una sala zeppa di coppe e di tensione: la data dirà poco, ma è stato quello il giorno in cui Rino Gattuso, il migliore in questo inizio di stagione rossonero, ha annunciato in via Turati di restare al Milan. Federico Buffa, il più grande esperto di NBA in Italia e grande cuore milanista, definì in una celeberrima telecronaca le gioie della vita ("Michelle Pfeiffer, il cioccolato...

e Kobe Bryant"): sarà di sicuro daccordo sull'aggiungere la grinta che Gennaro, il miglior incontrista del mondo senza discussioni, sprigiona sul rettangolo di gioco. Grinta che non manca di certo neanche a Marco Borriello, sempre più beniamino di uno stadio che lo ha guardato in passato con un certo scetticismo, a causa di pregiudizi e luoghi comuni legati alla sua vita privata. Il bomber di San Giovanni a Teduccio non l'ha messa dentro, ma è ogni giorno più padrone di quella maglia da titolare: è la risposta italiana ad Adebayor? No, è "semplicemente" sè stesso, che basta ed avanza. Tanti protagonisti di questo grande film diretto da Carlo Ancelotti: per vedere il finale, bisognerà aspettare l'ultima giornata di campionato, il 31 maggio. In quella data, quel ragazzo di San Paolo al volante di una Rossa, sarà proprio a cavallo tra il GP di Montecarlo e quello di Istanbul: due città in cui il Milan ha lottato e lotterà (in Turchia sarà anche la finale di Coppa Uefa, il 20 maggio), vincendo e perdendo ma non arrendendosi mai... Quello che auguriamo di fare anche Felipe, campione del Mondo mancato, ma con tanta strada davanti a sè per rifarsi.