Da Agger a Gourcuff, il rilancio arriva con l'estate

Da Agger a Gourcuff, il rilancio arriva con l'estateMilanNews.it
giovedì 22 gennaio 2009, 10:58Il Punto
di Milannews Redazione
fonte di Francesco Letizia per TMW

"Il nostro colpo di mercato? E' stato confermare Kakà": una frase di completa invenzione di chi scrive, ma che non avremmo nessuna difficoltà, visto i precedenti, ad attribuirla alla dirigenza del Milan. Se per il mercato di gennaio può anche bastare, considerando l'arrivo del promettente Mattioni (basta che sull'ex Gremio si riponga ben altra considerazione di quella riservata al povero Cardacio), chiaramente i Rossoneri a giugno hanno bisogno impellente di un naturale riciclo delle forze, un termine elegante per non nominare l'urticante - per i vertici societari più che per i tifosi - rifondazione. Messo a segno un grande, grandissimo colpo con il brasiliano ex Fluminense Thiago Silva, forse il miglior difensore acquistabile nell'intero panorama mondiale e pagato quanto un mediocre centrale del campionato italiano, in via Turati 3 si prepara il piano rilancio di una squadra che ha rischiato seriamente, tra la mancata qualificazione in Champions dello scorso anno e la vicenda di pochi giorni fa, di perdere l'appeal che merita di avere il club più titolato al mondo. In porta sta acquistando sempre più considerazione Christian Abbiati, che sta confermando in questa stagione di essere un portiere affidabile e dal rendimento costante in qualsiasi partita: a Milanello resteranno con tutta probabilità anche Zelijko Kalac (richesto però in Spagna dal Getafe per il dopo Abbondanzieri) e persino Nelson Dida con il suo pesantissimo contratto da 8 milioni lordi, cifra che però la società potrebbe pensare di valutare diversamente a quanto fatto in questa sessione invernale con le richieste di Tottenham e Manchester City. La difesa è chiaramente il reparto dove la società programma maggiori investimenti: partiranno Maldini e Favalli (risparmio in termini di ingaggi lordi di quasi 10 milioni), entrambi in scadenza di contratto ed anche di carriera, mentre, per motivi diversi, saranno da verificare le garanzie di Nesta (fisiche) e Kaladze (meramente tecniche). Comunque vada, oltre al già citato Thiago, il Milan si appresta a reperire sul mercato un centrale ed un terzino sinistro: per il ruolo al fianco dell'ex Flu, i nomi sono quelli che tutti conoscono, ovvero Daniel Agger (8 milioni, Liverpool) e Philippe Mexes (16 milioni, Roma). Per un fatto d'età, di costo, ma anche di affiatamento della coppia difensiva, reputo il danese dei Reds nettamente superiore al francese giallorosso: occhio però alla grande sorpresa, che potrebbe essere il brasiliano Lucio dal Bayern Monaco, in odore d'addio in Baviera ed anche a prezzo di saldo (10 milioni circa, ma c'è l'ostacolo del passaporto extracomunitario). Per il ruolo di terzino, il Milan ha massima libertà di movimento: visto l'investimento su Mattioni, la logica porterebbe a pensare che ci sia un mancino in arrivo, ma mi risulta che Ariedo Braida voglia iscriversi al derby con l'Inter per Emmanuel Ebouè. L'ivoriano (di passaporto belga) dell'Arsenal va in scadenza di contratto ed ha rifiutato in questi giorni la corte dell'Atletico Madrid: Arsene Wenger si è già mosso per il rinnovo, ma il rischio di un nuovo ratto "alla Flamini" è concreto per i Gunners. Curioso come le vie del tecnico francese - che indiscrezioni dall'Inghilterra danno vicino al Real per la prossima stagione - e quella del Milan si incrocino ulteriormente sui nomi di Philippe Senderos, quasi certamente restituito al mittente, e Gael Clichy: il 24enne francese è un pallino di Galliani, non diciamo nulla di nuovo, ma costa tanto (almeno 15 milioni) e solo un addio del manager alsaziano, suo padre putativo, potrebbe sbloccare la situazione. Nell'ultimo tour milanese degli emissari del Tottenham si è parlato anche di Gareth Bale, gallese 20enne solo a luglio: un crack nel suo ruolo, già lodato da Mourinho... La risposta di Galliani e Braida all'offerta di uno scambio con Abbiati è stata negativa, ma l'interesse per l'ex Southampton non è da sottovalutare.

Il centrocampo è il reparto dove i nuovi potrebbero più che mai avere volti... Vecchi. Con l'arrivo di un titolare in difesa e le conferme di Antonini (sempre più acclamato dai tifosi) e Zambrotta, Marek Jankulovski dovrebbe trovare in seconda linea la sua connotazione naturale: fuori discussione le presenze di Gattuso, Pirlo e Seedorf, non ci sorprenderemmo di non vedere più ben due tra Emerson, Ambrosini e Flamini. Il brasiliano, che va a scadenza di contratto, difficilmente troverà il rinnovo ed ugualmente il pesarese, legato però fino al 2010, potrebbe clamorosamente cambiare aria: discorso diverso per Mathieu da Marsiglia, a cui verrà evidentemente data un'altra stagione di fiducia come accaduto a Dhorasoo e Vogel, ma che con una proposta indecente dalla Premier League permetterebbe una plusvalenza non indifferente (il "problema" è l'ingaggio, molto alto). Per Mathias Cardacio, nazionale uruguayo per chi l'abbia dimenticato, ci sarà spazio in prestito, da definire dove. Capitolo arrivi: c'è chi giura, al di là della Pozza ed a qualche fuso orario da qui, che la famiglia Beckham possa prolungare la prenotazione della suite al The Chedi Hotel per i prossimi 48 mesi... Sicuramente tutt'altro che un male, visto le prime prestazioni in maglia rossonera dello Spice Boy. Meriterebbe un discorso a parte Yohann Gourcuff, il 10 più chiacchierato del Vecchio Continente: ai poveri giornalisti francesi sbarcati a Milanello apposta per strappare una promessa di impiego per il loro talento più florido, Carlo Ancelotti ha risposto picche, definendolo "lento per sostituire Kakà, più adatto ad un ruolo di centrocampo". Rancori e freccatine a parte (da segnalare quella di Gourcuff padre: "Ancelotti era troppo impegnato a gestire i vecchi"), se il numero 8 del Bordeaux continuerà così, il Milan non potrà fare a meno di riportarlo a casa: l'aver concesso il diritto di riscatto al Bordeaux potrebbe essere un autogol clamoroso, ma la stagione pur positiva dei Girondini, non potrà dare loro ad aprile, data fissata per il riscatto, la certezza di giocare ancora Champions League nella prossima stagione e dunque probabilmente neanche le adeguate garanzie economiche per procedere ad un'operazione onerosa (15 milioni). Se Gourcuff e Beckham saranno (ancora) rossoneri, porte chiuse ad altri arrivi: in caso contrario, il Milan dovrà iniziare a muoversi per altre strade, visto che per ora non si va oltre un pour parler per Lucas Pezzini (Liverpool, già ambito ai tempi del Gremio) e Kuzmanovic, che Corvino non svende ma non ritiene incedibile.

L'attacco è l'esempio calzante del cambio di mentalità che il Milan è chiamato a mettere in pratica: se la politica dell'usato sicuro (ma neanche troppo) è finita, inutile anche chiedersi se Shevchenko verrà riscattato per i 12 milioni che prevede il contratto di prestito stipulato ad agosto scorso. In un momento storico in cui si ponderano offerte per il proprio miglior giocatore, sarebbe a dir poco contraddittorio investire a perdere qualcosa come 40 milioni di euro tra ingaggio triennale e cartellino su un giocatore che del celebre "Sunset Boulevard" ha già percorso più metri di quanti ne manchino. Intoccabili i gioielli del Ka-Pa-Ro ed anche Inzaghi, con tutta probabilità all'ultimo anno d'attività, verrà valorizzato l'investimento di Borriello, fino ad ora sfortunato ma che merita, specie secondo il metro di giudizio con cui è stato valutato Gilardino, una seconda ed anche una terza chanche. Servirebbe una punta a completamento: prima del pasticcio Shevchenko, ad agosto rappresentanti di Nicklas Bendtner avevano discusso con il Milan di un possibile arrivo in Italia dell'attaccante danese dell'Arsenal (e siamo a tre)... Una pista non più attuale forse, ma i ritorni di fiamma per un giocatore di soli 21 anni sono tutt'altro che da escludere: più fantasiosa l'ipotesi Fred, che in passato ha solleticato gli appetiti rossoneri, ma che quest'anno potrebbe presentarsi con un passaporto comunitario ed uno status da svincolato che potrebbe davvero far gola.

Un'ultima riflessione non può non partire da una frase sentita di recente in sala stampa a Milanello: "La società decide in piena libertà, io sono solo l'allenatore" disse Carletto sull'affare Kakà. Quanto peserà la sua opinione sul mercato estivo? La scelta è doppia: poco, come negli ultimi anni, o addirittura nulla. Già, perchè le sirene del City, e non solo, non chiamano esclusivamente i giocatori: dai Citizen al Real passando per l'Arsenal ed il Chelsea, mai come quest'estate molti club ambiziosi cercheranno una nuova guida tecnica. Pur confermando che per Ancelotti l'ipotesi più probabile è quella di un ultimo anno a Milanello, la figura di Leonardo in seno alla squadra si fa sempre più forte e potente: scommettereste tutti i vostri beni che sia solo una coincidenza?