DOPO NAPOLI, QUANTA DELUSIONE
Tanta delusione: difficile aggiungere altro dopo un pomeriggio come quello di ieri in cui il Milan ha buttato via il trionfale derby di solo pochi giorni fa. Un dolore lancinante per i cuori rossoneri, vedere un Milan "matato" dagli olè del San Paolo, uno stadio poi tutt'altro che amico ai nostri colori: inutile dar la colpa ad uno o ad un altro, seppure c'è da dire che l'atteggiamento dei giocatori in campo è stato veramente da condannare. Distratti, superficiali, come se fossimo in una tourneè di fine stagione: il Milan ha pagato la sua arroganza, dando ai suoi tifosi forse la peggiore delusione del dopo Istanbul. Ed ora mancano solo 90 minuti ed il quarto posto non dipende più da noi: inutile anche appellarsi alla correttezza del Torino, perchè le motivazioni fanno sempre la differenza e la Fiorentina, dopo tutto il campionato passato al quarto posto, di certo non vorrà buttarlo via in una partita, come ha fatto il Milan ieri.
A questo punto bisogna forse già pensare alla Uefa e ci viene spontanea una riflessione: che questa sia la pena divina ad una dirigenza che la scorsa settimana già aveva ritrattato sul mercato, annunciando a spron battuto che bastavano Inzaghi e Kakà? Se così fosse, immaginando una storia come nel film "Sliding doors", il t racollo di ieri è stato un successo: tra un Milan in Champions con la conferma di tutti e l'innesto di nessuno, ed un Milan in Uefa fortemente potenziato e ringiovanito, i tifosi certamente preferiscono il secondo. Arriverà anche il famoso 18 maggio, che Adriano Galliani ha fissato come scadenza per iniziare a parlare di mercato: e poi vedremo cosa racconterà... E forse un quinto posto, per assurdo, può farci stare piu' tranquilli: triste ironia della sorte di una squadra che dovrebbe essere sempre ai vertici incondizionatamente, in campo come nelle trattative.
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