FORZA RINO, NON TE NE ANDARE

FORZA RINO, NON TE NE ANDARE
venerdì 18 aprile 2008, 11:27Il Punto
di Francesco Letizia

Gli uomini veri, duri, come Gennaro Gattuso, probabilmente non gradiscono appelli strappalacrime neanche dalle persone a cui vogliono bene: Rino vuole bene ai suoi tifosi, al suo popolo, che lo osanno ad ogni match a San Siro ed in poltrona in caso di trasferta. Ed è forse proprio per questo che il mediano più titolato del Mondo, starebbe pensando di dire basta al Rossonero: un'idea probabilmente sofferta, ma ponderata, come già altre volte successo in passato. Diciamolo bene a chiare lettere innanzitutto, per i creatori di scoop inesistenti e gli sciacalli di altra fede: Gennaro Gattuso non andrebbe mai via per soldi, tantomeno trincerandosi dietro alle presunte necessità della sua (splendida) famiglia, come qualcuno ha fatto non troppo tempo fa. Forse la sensazione di aver fatto il suo tempo lì, su quel centrodestra di un ormai desueto rombo, forse la consapevolezza di aver vinto tutto e di non poter salire più in alto di così, forse la semplice irrequietezza di un guerriero che non può lottare per quasi 10 anni la stessa battaglia vinta e stra-vinta tante volte: le riflessioni che probabilmente Rino si sta ponendo, sono quelle che tanti altri suoi compagni nello spogliatoio dovrebbero porsi. Tanti altri appunto, che non hanno la stessa importanza per questa maglia, in campo ma soprattutto fuori: tanti altri che non regalano ai loro tifosi le emozioni che dà Gennaro. Eppure, come i vecchi politici di una volta, restano attaccati alla loro poltrona: una poltrona da cui ci vuole coraggio a staccarsi, considerando che forse non sarà la più costosa, ma è certamente la più comoda, come ricordato anche pochi giorni fa dal Presidente Berlusconi. Mettersi in discussioni è una virtù dei forti, Rino, e più forte di te, come uomo, fatichiamo a trovarne nel calcio di oggi: non lasciare però che diventi un'analisi troppo critica di te stesso e della tua situazione.

Non vogliamo fare la stessa fine del Real Madrid che, ceduto Makelele, è passato da Pablo Garcia a Gravesen, passando per Flavio Conceiçao ed Ivan Helguera e per finire, forse, a Gago e Diarra, che in due stanno iniziando a dare i risultati che dava da solo il congolese: ed anche ammesso che in campo ti rimpiazzeranno (scusa la scarsa fiducia, ma con chi?), chi sventolerà la bandierina sotto la Sud come in quel Milan-Lens quando non eravamo ancora nessuno in Europa... Chi arringherà la folla nei momenti di necessità, chi sarà il nostro "Tribuno della Plebe" in campo, chiamato ad esprimere tutto ciò che ciascuno di noi vorrebbe essere su quel rettangolo di gioco? Per noi, hai imparato anche a giocare con i piedi e non solo con il cuore, alla faccia di chi non credeva fosse possibile. Non avrai i piedi di qualcun'altro, ma la voglia, la grinta, gli "attributi", passaci il termine, sono stati sufficienti per coprire tante volte le deficienze altrui in materia. Non ci abbandonare Rino, non sarebbe giusto nè per noi nè per te: sei un Milanista e, pur essendo convinto che lo rimarresti sempre e comunque ovunque andrai, il tuo posto è qua. E se questo grido, come pensiamo, da questa pagina web arriverà a te, tienilo a mente: vorremmo sentirci fieri di essere stati una piccola parte della tua decisione di restare quando, tra un anno o due, alzerai l'ennesimo trofeo con la maglia rossonera. La Tua Maglia.