La fantastica difesa: il sottile confine tra il Miracolo ed il tracollo

La fantastica difesa: il sottile confine tra il Miracolo ed il tracolloMilanNews.it
lunedì 17 novembre 2008, 00:00Lettere al direttore
di Francesco Letizia

Milan-Chievo è agli archivi, con i Rossoneri che nonostante i tanti infortuni non perdono colpi e restano in solitaria al secondo posto, a -1 dall'Inter: ancora una volta, arbitraggio scadente sulla strada degli uomini di Carlo Ancelotti, visto che il direttore di gara De Marco concede un rigore su Kakà fuori dall'area per poi non darne tre netti e sacrosanti. Al di là di ogni campagna mediatica strategica contro il Milan, condotta anche da testate illustri e, secondo alcune teorie, vicine alla proprietà rossonera e per questo filo-milaniste, ancora una volta ciò che è opportuno sottolineare è l'assoluta incompetenza della categoria dei direttori di gara, come evidenziato non solo nel match di San Siro. Tornando invece alla partita, sicuramente c'è stata un'involuzione di gioco nella fase offensiva: Kakà sempre più assente è un handicap grave per l'attacco, che non aiuta di certo il brutto momento delle punte rossonere. Non può non saltare all'occhio allora un dato inaspettato sulla carta, una graditissima sorpresa che accredita ulteriormente il Milan come la vera, l'unica, avversaria per l'Inter nella corsa allo Scudetto: con soli 8 gol subiti, la difesa rossonera, l'anziana, sgangherata, falcidiata dagli infortuni difesa rossonera, è la seconda migliore del campionato, alle spalle (-1) di quella dei cugini. La statistica diventa però ancora più interessante se depurata delle prime due, disastrose, giornate, in cui il Milan è uscito sconfitto dalle gare con Bologna e Genoa: nelle seguenti 10 partite, la retroguardia rossonera è stata battuta solo 4 volte, contro le 5 della stessa Inter. In estate il problema difesa era stato certamente, nell'euforia dell'arrivo di Ronaldinho, sottovalutato in sede di mercato: l'arrivo di Senderos, giocatore che raramente ha garantito una certa continuità di impiego e di rendimento, era parsa un'operazione più di completamento che studiata, cosa confermata anche dalla rapidità con cui è stata chiusa. Ad oggi lo svizzero non ha ancora giocato nemmeno un secondo in campionato: e pensare che era stato preso per sostituire l'ormai evanescente Sandro Nesta (stesso minutaggio), per cui le preoccupazioni aumentano giorno dopo giorno tra una volata transoceanica e l'altra. Il "miracolo difesa" passa allora per otto uomini, molti dei quali nessuno si sarebbe aspettato: in rigoroso ordine di minuti giocati, Abbiati, Zambrotta, Bonera, Jankulovski, Maldini, Favalli Kaladze ed Antonini. Iniziare dal ritrovato portierone di Abbiategrasso è inevitabile: tornato in estate in silenzio e con qualche scetticismo, Cristian sta dimostrando davvero di meritarsi la maglia da titolare del Milan (ed in assenza di Buffon, della Nazionale, ma Lippi convoca Curci e De Sanctis...), dando e ricevendo fiducia da tutto il reparto davanti a sè. Il reparto, appunto: Gianluca Zambrotta, assente ieri per torcicollo, ha giocato 900 minuti tondi tondi, 88 in più di Daniele Bonera, in questo momento il vero uomo in più del pacchetto di centrali difensivi.  Garantendo un rendimento costante e sufficiente, senza strafare ma neanche far correre rischi, il bresciano sta tenendo a galla dall'assenza del giocatore più quotato del reparto: al suo fianco, l'inossidabile capitan Maldini (630), ultimamente fuori causa però, un sorprendente Prof.

Favalli (526) o Kakha Kaladze (464), anch'egli spesso fermo ai box. Le condizioni precarie dei tre giocatori citati fanno capire però quanto sia sottile la linea tra la splendida condizione presente ed un rischio tracollo per il futuro: ecco la ragione per cui bisognerà intervenire sul mercato invernale. Bruciato il posto di extracomunitario con la discutibile scelta di Shevchenko, non resta poi molto: la pista più percorribile è quella che porta a Thiago Silva della Fluminense, che reputo un ottimo calciatore per mezzi tecnici ed atletici, ma un'incognita come difensore. Si tratta infatti di un giocatore che ha iniziato a giocare da centrocampista offensivo, per poi passare a fare il regista ed il terzino di spinta e finire proprio in mezzo alla retroguardia, dove si sta sì disimpegnando egregiamente da quasi due anni nella Fluminense, ma con una certa "licenza di uccidere" in avanti, come testimoniano i tanti gol segnati con deliziose incursioni o tiri da fuori. E' certamente un giocatore da portare a casa senza se e senza ma, vista la poca futuribilità del roster difensivo rossonero, ma occhio a ritenerlo la panacea di tutti i mali: peraltro il giocatore è al centro di una vertenza Fifa tra il suo attuale club e il precedente, la Dinamo Mosca, ed è sostanzialmente il motivo per cui non è sbarcato in Europa già questa estate (con l'Inter in prima fila). Le alternative non mancano (da Zapata a Breno) e le analizzeremo meglio nelle prossime settimane insieme, ma per Braida occorre lavorarci  sin da subito: nel frattempo, ci si può consolare con l'affidabilità del duo Jankulovski-Antonini (765 + 181) sulla fascia sinistra, che garantisce in ogni partita una spinta costante in fase offensiva ed una più che dignitosa copertura dietro. Marek e Luca sono due giocatori sottovalutatissimi in questa squadra: il ceko si conferma uno dei migliori interpreti europei nel suo ruolo, il milanese (in bocca al lupo per l'infortunio!) ha dimostrato cosa vuol dire essere da Milan pur venendo dalla provincia. Il segreto del grande Milan progettato sul Ka-Pa-Ro (diventato Ka-Ro-Bo), è in realtà l'Ab-Za-Bo-Ja: alzi la mano chi l'avrebbe pensato a luglio, specie dopo le batoste in amichevole rimediate in tutta Europa... Tutti con le mani ben salde sulla tastiera anche voi, vero?