Le "Bergonzate" battono Dinho: ma a perdere è il Calcio

Le "Bergonzate" battono Dinho: ma a perdere è il Calcio
domenica 9 novembre 2008, 23:29Lettere al direttore
di Francesco Letizia

Come si fa a pensare ad un retropassaggio volontario guardando un tocco indietro al limite del fortuito a 30 metri dalla porta? E' un mistero custodito nella mente del signor Mauro Bergonzi di Genova, il direttore di gara di Lecce-Milan. Premessa: gli errori dei giocatori rossoneri (Borriello e Kakà in particolare) ci sono, evidenti e sanguinanti... Ma questo non autorizza di certo un direttore di gara a fischiare a senso unico per 95 minuti (guarda caso, proprio 95 esatti, non un secondo di più). Perchè ammonire con tanta solerzia i centrali rossoneri Bonera e Favalli nei primi minuti di gara, quasi ad intimorire la loro partita? Perchè non fischiare un calcio di rigore solare sullo stesso Bonera nel secondo tempo, per evidentissima spinta di Stendardo davanti alla porta? Perchè fischiare, come detto, al 95esimo esatto dopo un'esultanza leccese durata oltre un minuto? Altri perchè da affiancare a quello forse più clamoroso, della punizione in area di rigore fischiata contro ad Abbiati. Ad essere in malafede, guardando quest'oggi un paio di episodi a favore del Napoli e ricordando che campagna mediatica è stata fatta contro il Milan per un rigore che a termini di regolamento c'era tutto (mani di Pazienza), verrebbe da pensare che "piangere", in Italia, paga sempre, grazie ad una sinistra quanto bislacca legge di compensazione dei presunti favori e degli effettivi torti. Personalmente, preferisco continuare a credere alla semplice coincidenza, che fa rima, guarda caso, con incompetenza: una "qualità" che ogni settimana gli arbitri italiani, in Serie B quanto in A, non perdono mai.

Pensare a qualcosa di diverso sarebbe davvero umiliante e frustrante per noi addetti ai lavori, per i tifosi e per i giocatori stessi: eppure Calciopoli è esistita e neanche troppo tempo fa e si pensavano le stesse cose fino al giorno prima che scoppiasse. Non andandoci ad infilare in discorsi troppo grandi, penso sia convenienza di tutte le parti augurarsi di avere un direttore di gara sempre all'altezza della situazione e magari che estragga il cartellino rosso per un'entrata a piedi pari sulle caviglie di un avversario: "prendete l'intervento di Cordoba su Inler e comportatevi all'opposto di Morganti" potrebbe essere l'insegnamento. Fino a quando il metro di giudizio sarà questo e si continuerà a parlare più o meno velatamente di presunto "potere mediatico" di alcuni solo per aggiudicarselo a propria volta, commentare gli errori di Kakà e Borriello, o l'ennesimo gol di Ronaldinho sarà inutile. Quelli, nel bene o nel male, sono cose del calcio: le "Bergonzate"... Beh, quelle, proprio no.