Le sliding doors rossonere aprono allo Scudetto ed a Becks

Le sliding doors rossonere aprono allo Scudetto ed a Becks
lunedì 27 ottobre 2008, 01:00Lettere al direttore
di Francesco Letizia

Potendo applicare alla stagione in corso il concetto alla base del celeberrimo film Sliding Doors, più volte citato anche dall'amministratore delegato Adriano Galliani come termine di paragone, i tifosi rossoneri possono trovare grossa soddisfazione dall'ultima giornata di campionato appena trascorsa: il Milan ha portato a casa tre punti pesantissimi grazie ad una magica combinazione Borriello-Kakà, due che non avranno il fascino della bellissima Gwyneth Paltrow , ma rischiano di riscrivere la storia recente dei Campioni del Mondo in carica in Serie A. Già, perchè quella di Bergamo è la tipica partita che negli ultimi anni il Milan non è mai stato capace di portare a casa: non è un caso che l'anno scorso l'Atalanta abbia totalizzato sei punti su sei contro gli uomini di Carlo Ancelotti. Vincere una partita oggettivamente brutta e sofferta proprio mentre la rivale diretta per lo scudetto impatta in superiorità numerica in casa con il Genoa (a proposito, chissà che non serva a rivalutare la sconfitta di Marassi della seconda giornata), vuol dire acquistare fiducia e carica, oltre che risucchiare due punti in classifica: una classifica che, scremata delle pur piacevoli quanto effimere sorprese Udinese e Napoli, mai aveva visto Kakà e compagni così in alto ormai da stagioni e stagioni. Dopo otto giornate, un plus/minus virtuale rispetto all'anno scorso  di ben 12 punti: i sei in meno realizzati dalla "Special Inter" rispetto a quella di Mancini, i sei in più di Kakà-Dinho-Borriello rispetto allo sciagurato Gila (sulla cui figuraccia in Fiorentina-Palermo non ci soffermeremo per decenza, ma attendiamo provvedimenti). Un cambio di passo e di mentalità da confermare al più presto, per la precisione mercoledì sera contro il Siena: le luci di San Siro e la serata infrasettimanale dovranno caricare i giocatori in campo come fosse una serata da Champions, perchè solo così si possono vincere gli Scudetti.

Nel frattempo, il Milan aspetta David Beckham, uno dei giocatori più forti dell'ultimo decennio calcistico, oltre che nettamente il giocatore più famoso del globo terrestre: ho constatato in prima persona sabato a Milanello, non senza sorpresa, l'entusiasmo nei confronti dell'operazione di Carlo Ancelotti. Con l'inglese, il tecnico di Reggiolo spera di trovare una risorsa importante e non solo per i tre mesi al momento paventati sia dal sito ufficiale dello Spice Boy che dalle fonti ufficiali rossonere. I ben informati parlano di un Becks stufo della prigione dorata dei Galaxy (società in piena crisi tecnica e non) e di un Adidas pronta a follie (leggi pagamento della penale e dell'ingaggio in Italia) pur di realizzare il più grande trasferimento commerciale ipotizzabile. L'acquisizione di Beckham sarebbe finanziariamente l'equivalente di un'enorme joint venture tra le due aziende leader del loro rispettivo settore: ma se il regista non troppo occulto dell'operazione è addirittura Fabio Capello, il più cinico degli uomini di calcio, c'è da giurare che il Milan vedrà i suoi frutti anche e soprattutto in campo più che in sede di bilancio.