Ronaldinho non serve? Ecco perchè...

Ronaldinho non serve? Ecco perchè...
lunedì 5 maggio 2008, 15:18Il Punto
di Francesco Letizia

L'avevamo detto che con Superpippo si vola ed ora, pur senza voler cantare vittoria troppo presto, ci sentiamo fieri di averci azzeccato: il Milan esce vincitore da un derby che non si vedeva ormai da anni, e lo fa grazie ai suoi gemelli del gol. Inzaghi-Kakà sono ormai il simbolo della continuità con un grande Milan che effettivamente non c'è più: Superpippo, il più decisivo dei centravanti dai tempi degli olandesi in poi (sue le firme su TUTTI i trofei e le qualificazioni dal 2002 ad oggi ed assente nelle clamorose derbacle), e Ricardo, assistman implacabile anche se mascherato da "semplice" realizzatore. Ora continuare così, negli ultimi 180 minuti di campionato, è un obbligo: intanto benvenuto a Mathieu Flamini, preziosa pedina che andrà ad arricchire il centrocampo rossonero. Il francese brilla per quantità, coniugata ad una qualità senz'altro superiore agli attuali leoni rossoneri Gattuso ed Ambrosini: per questo, forse con un po' troppo entusiasmo, Adriano Galliani ha detto che potrà rivestire anche il ruolo di vice-Pirlo. Una bacchettata in una giornata così felice va però al Presidente Berlusconi: un'uscita così infelice è stata per tanti tifosi rossoneri, per non dire tutti, un colpo al cuore, una macchia sulla gioia per il derby. Ci riferiamo ovviamente alle dichiarazioni su Ronaldinho: se fossero vere, ci dovremmo chiedere che fine ha fatto il grande Presidente che sapeva apprezzare la classe, la tecnica, il "bel giuoco"...

Elementi che, impersonificati, riconducono tutti univocamente a Ronaldinho più che a qualsiasi altro giocatore. Più soft invece Adriano Galliani, che non ha potuto sbugiardare il suo "superiore", ma si è creato qualche via d'uscita in più: la sensazione è che sia tutta pretattica, per abbassare i 40 milioni che il Barcellona ha chiesto agli emissari rossoneri. Se il Milan lavorerà bene, R10 arriverà per poco più della metà: lavorare bene significa anche ricorrere a queste strategie che portano inevitabilmente panico nei supporters rossoneri. Ai quali mi rivolgo, chiedendo pazienza, o semplicemente calma: il mercato è così, fatto di alti e bassi, momenti di euforia totale seguiti da depressione cosmica. Così sono anche le trattative, che vanno a razzo, poi saltano e quando sembrano essere tramontate, vanno in porto: il nome Nesta vi dice qualcosa?