Il Bologna rimonta e ferma l'Inter: a San Siro finisce 2-2

Il Bologna spezza l'incantesimo tennistico di San Siro, l'Inter rallenta e concede al Milan l'occasione di vivere la sosta da capolista in solitaria, a patto che Pioli e i suoi riescano a superare il Genoa. La gara delle 15 di sabato finisce infatti sul risultato di 2-2: alla squadra di Simone Inzaghi non basta un avvio da urlo, con le reti di Acerbi e Lautaro prima del quarto d'ora, per avere ragione dell'organizzatissima macchina da gioco di Thiago Motta. Incassato un gancio più montante che avrebbe steso in molti, il Bologna si rialza: prima accorcia su rigore con Orsolini, poi nella ripresa trova il gol del pari con Zirkzee. Ispiratore del colpetto, lo scozzese Lewis Ferguson, con ottime probabilità il migliore in campo di questo pomeriggio. È il primo pareggio casalingo di Inzaghi da allenatore dell'Inter: sulla ruota del Meazza nerazzurro, il segno X non si vedeva da marzo 2022, ospite la Fiorentina. È arrivato con una buona prova dei felsinei, che si confermano una mina vagante in ottica europea, oltre a dimenticare i 6-1 rimediati nelle ultime due stagioni. Quanto all'Inter, è una battuta d'arresto ma, per quanto visto dal ventesimo in poi, non si possono definire due punti persi: non ha pagato la scelta di puntare su tutti i titolari e nel finale Sommer ha anche evitato il clamoroso ko.
Uno-due Inter, ma il Bologna non va ko. Il primo tempo, quello vero, dura venti minuti nei quali succede di tutto. La prima occasione è del Bologna, con Ferguson che si dimostra una noiosa spinta nel fianco per i padroni di casa; a sbloccare la gara, però, è l'Inter, con un doppio colpo potenzialmente letale. Prima Acerbi di testa, poi Lautaro con una gran botta da fuori: 2-0 al 13' e tutto sembra facile per Inzaghi. Il Bologna barcolla ma non molla: è proprio Ferguson, cinturato da Lautaro, a conquistare il calcio di rigore che consente ai felsinei di accorciare le distanze. Trasforma, perfettamente, Orsolini. Concluso un avvio di gara giocato a mille all'ora, i ritmi calano. La migliore occasione fino all'intervallo è proprio dei rossoblù, col solito Ferguson. La miglior azione, viceversa, interista: una serie di tocchi di prima e tacchi che porta al tiro Calhanoglu. Mkhitaryan si mette di mezzo e fa sospirare di sollievo i quasi tremila sostenitori bolognesi giunti al Meazza.
Zirkzee pareggia, l'Inter non rimette la testa avanti. Che il Bologna sia in partita non è una notizia, alla ripresa del gioco. L'ufficialità arriva al minuto 52: Ferguson vede un corridoio per Zirkzee, che la difesa dell'Inter lascia troppo libero. L'olandese si gira, non serve né Ndoje né Orsolini, tenta la conclusione sul primo palo: Sommer, spiazzato, neanche si butta. È 2-2 e Inzaghi cambia le fasce, ma pure Thuram per Sanchez. Il cileno segna, partendo però in posizione di fuorigioco. L'organizzazione difensiva del Bologna dà buona prova di sé sulla voglia dell'Inter di riportarsi in vantaggio, peraltro neanche espressa fino in fondo quanto a occasioni pericolose: la migliore è un rimpallo Lautaro-Ferguson su calcio d'angolo che per poco non beffa Skorupski. Vicino al gol del pari anche Carlos Augusto: il polacco dice no alla battuta potente e da distanza ravvicinata.
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