Solito "nuovo" Ibra europeo, ma non basta...

Il "nuovo" Zlatan non si smentisce: terza gara e terzo gol. Ancora una volta è il BATE a farne le spese, venendo colpita da un'invenzione dello svedese. Ibrahimovic duetta con Robinho e, dopo un cross di quest'ultimo, conclude l'azione battendo imparabilmente il portiere avversario: gara in discesa e copione già scritto, ma questa volta non finisce così bene come all'andata. Prima ci si mette il Milan, sbagliando qualche gol di troppo con Robinho, poi entra in gioco la terna arbitrale, assolutamente negativa nella sua interezza. Oltre ai due fuorigioco inesistenti sbandierati a Robinho e Thiago Silva nel primo tempo, con i due verdeoro lanciati verso la porta avversaria, pesa tantissimo il rigore assegnato ai bielorussi nella ripresa.

Kontsevoi, marcato da Abate, si lascia cadere in maniera accentuata ed evidente, ma il direttore di gara concede ugualmente il penalty. Un tiro dal dischetto generosissimo, poi trasformato dal brasiliano Bressan. Ibrahimovic, così come il Milan in toto, sembra spegnersi dopo il pareggio dei padroni di casa: mancherebbe ancora mezz'ora per rimettere le cose in sesto, ma a parte un paio di guizzi di Boateng non ci sarà nulla di considerevole da registrare. Resta il rimpianto per un primo tempo in cui il Milan aveva totalmente dominato, salvo poi farsi riprendere per demeriti propri e della terza arbitrale: compreso il rigore (netto) non assegnato ai rossoneri per un fallo di mano su tiro del centrocampista ghanese. La qualificazione agli Ottavi non è compromessa, ma il primo posto, a questo punto, diventa un obiettivo difficilissimo: in caso di probabile vittoria del Barcellona contro il Viktoria, il Diavolo sarà costretto a battere i catalani a San Siro.