Walker sul Fourth Kit del Milan: "Indossare una maglia così è un qualcosa di importante, vogliamo più unità e più inclusione"
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Kyle Walker, uno dei cinque colpi di mercato del Milan a gennaio, ha rilasciato un'interessante intervista a GQ Italia nella quale ha parlato non solo di calcio, ma anche di questioni extra-campo. Ecco le sue parole:
Sul Fourth Kit del Milan: "Indossare una maglia così è un qualcosa di importante. Vuol dire che stiamo lanciando un segnale chiaro, che vogliamo più unità e più inclusione. Nell’epoca in cui viviamo, un’epoca in cui ogni giorno si verificano episodi di razzismo sui social network e non solo, è fondamentale che delle società importanti come il Milan si impegnino in tante iniziative di questo tipo. Perché non è mai abbastanza: questa nuova collezione sta uscendo nel Black History Month (il mese che celebra l'importanza delle persone e degli eventi lungo la diaspora africana, ndr), ma io sono convinto che sarebbe giusto raccontare certe vicende sempre, il più possibile. Per tutto l’anno, non solamente per trenta giorni".
Sul gesto con l'acqua nel pre-partita come Triple H: "Quando ero ragazzino eravamo tutti pazzi del wrestling. Era un appuntamento imperdibile e io mi sono innamorato di questo lottatore che vinceva contro chiunque. Avevo 15-16 anni e ho iniziato a imitarlo prima di ogni partita, ancora oggi continuo a farlo. Ma adesso si tratta di una sorta di rituale: ero tra i giocatori in campo quando Fabrice Muamba (ex centrocampista anglo-congolese colpito da un attacco cardiaco durante una gara di FA Cup tra il suo Bolton e il Tottenham, nel 2012, ndr) si è sentito male e ha rischiato di morire, questa cosa mi ha colpito molto e da allora compio il mio gesto con l’acqua insieme a una piccola preghiera, affinché tutti stiano bene e non succeda più niente di simile".
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