Dall'ammutinamento alle espulsioni sciocche, passando per l'extra-campo: Theo Hernandez ha tradito il Milan

Dall'ammutinamento alle espulsioni sciocche, passando per l'extra-campo: Theo Hernandez ha tradito il MilanMilanNews.it
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mercoledì 19 febbraio 2025, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Dall'essere considerato uno dei terzini più forti al mondo (33 gol e 44 assist con il Milan in 247 partite, sono numeri da centrocampista) al giocatore abulico, come l'ha definito Boban ieri sera, e snervante degli ultimi due anni. Dopo il Mondiale in Qatar perso in finale contro l'Argentina Theo Hernandez non è più quel calciatore che aveva fatto innamorare follemente tutto il mondo rossonero; se fino ad ora gli aspetti negativi, sempre più presenti, riguardavano soprattutto errori tecnici e di concentrazione da quest'anno sono subentrate situazioni che vanno ben oltre la sfera calcistica.

Nell'elenco che andremo a vedere troveremo situazioni difficilmente spiegabili e che più volte hanno messo in imbarazzo il club, che via via ha trovato sempre più difficile minimizzare e ignorare. Dal "non evento" di Lazio-Milan ne sono successe di ogni, fino all'ultima bravata che ieri sera è costata al Milan la Champions League.

- Lazio-Milan di Serie A, Theo parte dalla panchina con Leao. Dopo l'ingresso in campo del duo, tra l'altro decisivo per il gol del pareggio segnato dal portoghese, la squadra va verso la panchina in occasione del cooling break per rinfrescarsi e prendere indicazioni da Fonseca. Tutti, tranne i due nuovi entrati, ripresi dalle telecamere dalla parte opposta del campo con le mani poggiate sui fianchi. Una mancanza di rispetto, un ammutinamento che avrebbe dovuto far drizzare le antenne. Giorgio Furlani, CEO del Milan, qualche giorno dopo l'ha definito un "non evento". Evidentemente sbagliando.

- Fiorentina-Milan di Serie A. Theo, che indossa la fascia da capitano, toglie a Pulisic il pallone per calciare il primo rigore assegnato ai rossoneri nel primo tempo e lo sbaglia. Qualche minuto prima il francese aveva causato un rigore per la Fiorentina. A fine partita, dopo il triplice fischio, viene espulso per "aver rivolto più volte ed in maniera scomposta una critica gravemente irriguardosa nei confronti del Direttore di gara". Il terzino è stato punito con due giornate di squalifica, scontate contro Udinese e Napoli.

- Milan-Stella Rossa di Champions League, nonostante la vittoria Paulo Fonseca a fine partita si scaglia duramente contro i suoi giocatori, rei di non aver dato l'impegno e l'attenzione necessaria alla sfida europea. Il tecnico portoghese si era detto pronto a schierare i giocatori di Primavera e Milan Futuro se fosse stato necessario, e soprattutto che lui aveva la coscienza a posto, cosa che non tutti i giocatori potevano rivendicare. Uno dei bersagli era proprio Theo, con cui il giorno dopo ha avuto un colloquio personale a Milanello. 

- Extra-campo, altri momenti delicati. A dicembre Massimo Giletti, nel suo programma "Lo stato delle cose" su Rai3, aveva dichiarato di aver ricevuto un video (risalente all'anno scorso) che mostra un calciatore, in stato alterato e confusionale, che colpisce in modo violento una ragazza nel privé di un locale di Milano. Il giornalista non aveva fatto nomi, riferendosi in modo generico ad un giocatore famosissimo di una delle due squadre di Milano. Il nome di Theo Hernandez è stato fatto successivamente da Fabrizio Corona, che ha mostrato anche le immagini del presunto episodio. Né dal Milan e né dal calciatore sono arrivati commenti sull'accaduto, né sembra esserci un procedimento legale intentato dalla ragazza interessata.

- Vigilia di Milan-Feyenoord, il francese, vice-capitano del Milan, pubblica sui social una storia su Instagram per "rispondere" alle critiche. Il testo della canzone scelta recita: "Parlate di me, la vostra è solo invidia/Fanculo a chi mi odia/È diventato come un cliché/Ma punto sempre in alto/Del resto me ne fotto/Nelle Lambo di notte contro le camionette/Scappiamo dagli infami e dalle manette/In quei bar fino alle sette, rischiando anche le botte/Di questa legge a noi niente ce ne fotte". Senza voler sindacare i gusti musicali, ma lo stile Milan è un'altra cosa.

- Milan-Feyenoord. Diffidato, Theo si fa ammonire per una trattenuta a metà campo totalmente gratuita ed inutile. Avrebbe saltato gli eventuali ottavi di finale (contro Arsenal o Inter, ndr). Poi ad inizio ripresa ha completato la frittata con la goffa simulazione che gli costa il rosso e che condiziona inevitabilmente il resto della partita.

Questi elencati non sono errori tecnici, anche perché non esiste un solo calciatore che non sbagli in campo, sebbene in stagione Theo ne abbia commessi molti e spesso decisivi. Questi sono comportamenti di un calciatore che evidentemente non è più sulla stessa lunghezza d'onda del Club che dovrebbe rappresentare, in campo e fuori. Una parabola discendente che fa malissimo, soprattutto perché in Theo negli anni passati, fino allo Scudetto, tutto il mondo Milan aveva trovato un simbolo, con l'investitura netta di Paolo Maldini. Essersi ridotti in questo stato deve far riflettere, lui in primis. Perché qui si va oltre ai discorsi sul rinnovo/non rinnovo, prestazioni in campo ed ambizioni sportive. Si è rotto qualcosa e tutto l'ambiente non sopporta più comportamenti del genere.

Il francese questo pomeriggio si è scusato così con squadra e tifosi con un post su Instagram: "Il calcio è imprevedibile: ci offre grandi gioie, ma anche momenti dolorosi. Oggi provo un’immensa frustrazione. Chiedo scusa ai miei compagni per averli lasciati in 10 e mi scuso con i tifosi che ci sostengono sempre. Ma questo club è una famiglia e insieme ci riprenderemo. Rialziamoci tutti insieme. Io per primo. Forza Milan". Parole sicuramente molto belle e positive, ma nel calcio contano soltanto i fatti e gli atteggiamenti.