Bucchioni: "Conceiçao peggio di Fonseca. Il Milan doveva fare come Juve e Roma"

Intervenuto ai microfoni di MilanNews.it, il noto giornalista Enzo Bucchioni ci dice la sua sul momento dei rossoneri, fra risultati scadenti in campo e pianificazione della stagione che verrà, a partire dalla scelta del direttore sportivo.:
Enzo Bucchioni, quello visto contro la Fiorentina è il solito Milan che non è cambiato da inizio stagione
"Una squadra che vive sulle individualità e che tira fuori un po' d'orgoglio quando è in difficoltà. Ma il problema è che ti presenti sempre con scarsa concentrazione, sembra quasi che non conosci le caratteristiche dell'avversario, che non prepari le partite ed è una cosa a cui mi rifiuto di credere".
Anche per Conceiçao gli alibi sono finiti
"Conceiçao può dire quello che vuole, ma l'evidenza lo condanna. In campo ci sono scelte che non comprendo: contro la Fiorentina, ad esempio perché ha messo Musah come esterno? Altre volte gioca con 4 punte. L'impressione è che l'allenatore non sia padrone del gruppo, che faccia ancora esperimenti. Anche queste rotazioni costanti dei centrali di difesa: in un calcio razionale i centrali sono sempre gli stessi o per lo meno si cerca di insistere su una coppia per costruire un'intesa. E poi Leao in panchina, Gimenez che si è perso. La fotografia di una squadra che ha 20 punti in meno dell'anno scorso".
Si rivaluta l'operato di Fonseca, col senno di poi
"Il problema è la società, perché se tu credi in Fonseca una volta che lo porti a Milano devi proteggerlo. Lo stesso vale per la Juventus, dove Motta è stato sbranato dallo spogliatoio. Fonseca è stato lasciato in balia dei giocatori, serviva un intervento tempestivo, è arrivato tardivamente".
Ti aspettavi queste difficoltà da parte di Conceiçao?
"Conceiçao non ha mai allenato in Italia, non conosce l'ambiente Milan. Per quel che mi riguarda andava preso uno che sapesse cosa sia il Milan. La Juve ha preso un ex come Tudor, la Roma ha preso Ranieri. Il Milan poteva puntare ad esempio su Tassotti. E i fatti ora dicono che Conceiçao sta facendo peggio di Fonseca".
Sul fronte direttore sportivo, incredibile il dietro front su Paratici
"Situazione analoga a quella di Lopetegui, situazione che ti dà l'idea di quello che è il modus operandi di una società debole. Non voglio direi che ci sia stata leggerezza nelle scelte, però se vai su Paratici ti devi informare, sentire la Federcalcio, fare un'analisi preventiva prima di alzare il telefono e fissare degli incontri con lui. Spero che il dietrofront sia dovuto ad altre cose, come la pianificazione del mercato, altrimenti se fosse per la squalifica di cui tutti sapevano sarebbe inaccettabile".
In prima fila ora, Tare e D'Amico. Profili da Milan?
"Tare ha fatto benissimo alla Lazio, D'Amico è fresco di quel che sta facendo all'Atalanta e il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti. Possono essere profili giusti, ma nessuno dei due ha fatto quel salto in una realtà importante. E come per i calciatori, dove la maglia del Milan pesa di più, lo stesso vale per i dirigenti. Su D'Amico inoltre è da vedere se ci sarà modo di trovare un accordo con l'Atalanta. Ma prima di scegliere il direttore sportivo il Milan dovrebbe dire che tipo di progetto calcistico vuole percorrere, perché vedo profili che sono in contraddizione come De Zerbi e Allegri, che concettualmente sono molto diversi. Dire che vuoi De Zerbi e Allegri è come dire che voti per la Schlein e per la Meloni, non è possibile. Inoltre a seconda dell'allenatore devi adottare strategie di mercato completamente diverse, perché col primo puoi magari puntare sui giovani e va bene così, con Allegri servono giocatori già più pronti".

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