Europa e Conference League: conviene al Milan? Quanto si guadagna e il confronto con la Champions

La Champions League per il Milan è un miraggio. Con 9 partite in palio è ancora tutto possibile, ma servirebbe anche un crollo di chi sta davanti. Più realistico pertanto immaginare i rossoneri in una delle due competizioni meno importanti. Ma converrebbe davvero parteciparvi? Vediamo nel dettaglio:
Quanto ha incassato il Milan in questa stagione di Champions?
Nonostante il cammino al di sotto delle aspettative, il Milan ha guadagnato 59.68 milioni in premi UEFA, escludendo gli incassi da botteghino.
- 18.62 milioni per essersi qualificati nella League Phase
-10.5 milioni per le 5 vittorie ottenute in League Phase (2.1 milioni a vittoria)
- 6.6 milioni per il tredicesimo posto finale nella League Phase.
- 1 milione di bonus per il piazzamento tra il 9°e il 16° posto in classifica.
- 1 milione per la partecipazione al turno intermedio.
- 0.5 milioni per la ridistribuzione dei soldi residui della League Phase, derivanti dalle partite pareggiate nel torneo (0.7 milioni a partita). La somma complessiva è stata spartita tra le 36 squadre, proporzionalmente al numero di vittorie ottenute.
- 17.3 milioni di euro dal market pool, quota europea (dato Calcio e Finanza). Questa quota è legata al mercato dei diritti tv del continente, distribuita in base a un ranking creato utilizzando la media tra il peso del singolo mercato nazionale e il ranking UEFA su cinque anni.
- 4.16 milioni dal market pool, quota non europea (dato Calcio e Finanza). Cifra ricavata dal ranking decennale della UEFA (esclusi i punti per titoli conquistati nella storia).
Conviene giocare in Europa League?
La differenza rispetto alla Champions è ampia, lo si vede sin dalle quote di partenza: 4.31 milioni a club. I bonus per i risultati sul campo sono di 0.45 per vittoria e 0.15 per il pareggio. Il bonus iniziale per il piazzamento è di 50 milioni con la prima classificata che andrebbe a prendere 2.7 milioni. Somma alla quale verrà aggiunta una somma relativa agli importi non distribuiti durante la League Phase.
E poi:
- 0.6 milioni per chi arriva nelle prime otto posizioni; 0.3 per chi si piazza tra il 9° e il 16° posto.
- 0.3 milioni per chi accede al turno intermedio
- 1.75 milioni per chi accede agli ottavi di finale
- 2.5 milioni per chi accede ai quarti di finale
- 4.2 milioni per chi accede alle semifinali
- 7 milioni per chi accede alla finale.
- 6 milioni per chi vince la finale
La vittoria porterebbe alla disputa alla Supercoppa UEFA che garantirebbe ulteriori 4 milioni per la partecipazione. Più uno aggiuntivo in caso di vittoria.
Per rendere l'idea, limitandoci ai premi relativi ai risultati sul campo e alla quota di partenza: la Lazio, miglior squadra della League Phase e qualificata ai quarti di finale, ha incassato fin qui meno dello Young Boys, ultimo classificato in questa Champions League con zero punti conquistati. I biancocelesti si sono assestati sui 15 milioni, meno della quota di partenza in Champions. Nel caso dovessero arrivare a vincere il torneo andrebbero ad aggiungere 17.2 milioni. Più tutti gli incassi da botteghino e la quota "value" che distribuisce alle 36 partecipanti 198 milioni ripartiti proporzionalmente in base alle vendite dei diritti televisivi.
Conviene pertanto giocare in Europa League? La risposta è sì. Sebbene in termini meramente economici non ci avviciniamo alla Champions, un buon percorso nel torneo garantirebbe delle entrate non irrilevanti, con la possibilità andando avanti di vedere partite di una certa rilevanza. Inoltre vincere l'Europa League garantirebbe la qualificazione all'edizione successiva di Champions League, che è l'obiettivo primario del Milan. Last but not the least, il Milan vincendo l'Europa League riuscirebbe ad alzare un torneo che manca alla sua ricchissima bacheca.
Conviene giocare in Conference League?
Per quel che riguarda la Conference League parliamo invece di introiti trascurabili, se paragonati alla Champions. Il montepremi complessivo è di 285 milioni. Ognuna delle 36 partecipanti avrà una quota d'ingresso spettante di 3.17 milioni. A questi si aggiungono i bonus per i risultati: 0.4 milioni per vittoria, 0.133 per il pareggio. Finita la fase a gironi c'è il bonus piazzamento: la prima classificata arriva a guadagnare poco più di 1 milione.
E poi:
- 0.4 milioni come bonus per essere entrati nelle prime 8 in classifica. 0.2 milioni per dal 9° al 16° posto.
- 0.2 milioni per chi accede al turno intermedio.
- 0.8 milioni per chi accede agli ottavi di finale
- 1.3 per chi accede ai quarti di finale
- 2.5 per chi accede alle semifinali
- 4 milioni per chi accede alla finale
- 3 milioni per chi vince la finale.
Prendiamo l'esempio del Chelsea, che ha fin qui fatto percorso netto: siamo ad appena 9.08 milioni, pur vincendo tutte le partite, classificandosi al primo posto nella League Phase e accedendo ai quarti di finale. In caso dovesse vincere il torneo arriverebbero altri 9.5 milioni. A questa cifra dovremo aggiungere anche la quota d'ingresso e quella "value" che distribuisce 57 milioni alle 36 squadre proporzionalmente alle vendite dei diritti televisivi. Più tutti gli incassi da botteghino.
Vale la pena per un club come il Milan fare la Conference League? Dati alla mano sembrerebbe di no. Vanno considerate le trasferte logisticamente più complicate, rispetto a Champions ed Europa League. Impegni che possono intralciare il percorso in campionato, dall'altra parte la vittoria del torneo garantirebbe solo la qualificazione automatica all'edizione successiva di Europa League. Il vero vantaggio, se così si può definire, è che la Conference garantisce punti ranking per rimanere il più in alto possibile ma anche questo aspetto è diventato relativo, col nuovo formato delle coppe europee che non porta grosse differenze tra una fascia e l'altra.

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