Leao: "Milan squadra giusta per fare certe cose come la quarta maglia. Maldini e Ibra mi hanno aiutato"
Rafael Leao, numero 10 del Milan, ha rilasciato una particolare (e bellissima) intervista a Tommaso Naccari di GQ Italia, soffermandosi sia sulla sua vita quotidiana in Italia, sua sulla musica che, ovviamente, sul calcio e sul suo Milan.
Hai appena pubblicato un libro, dal titolo "Smile", in cui racconti molto di te...
"Una delle cose che mi dicono più spesso in giro, dai bambini a ragazzi che magari hanno qualche anno più di me, è che vorrebbero arrivare al mio livello, non per forza nel calcio, ma nel loro ambito, nella loro passione. Vorrebbero – in poche parole – rendere il loro sogno realtà. Io ce l’ho fatta, sono stato molto bravo e molto fortunato, in qualche modo volevo restituire un po’ della mia fortuna. Quindi nel mio libro mi auguro che le persone possano trovare un messaggio per non mollare, per perseguire l’obiettivo o, una volta ottenuto, per non guardarsi indietro o non frenare nel percorso. Spero possa essere utile".
Hai avuto persone come Paolo Maldini, Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo che ti hanno aiutato nel tuo percorso...
"I primi due mi hanno aiutato, specie Zlatan, quando ero già grande, quando sono arrivato al Milan. Cristiano Ronaldo è ovviamente un mio idolo. Però le uniche persone che ho tenuto come esempio sin da quando ero molto piccolo sono state mia madre e mio padre, la mia famiglia".
È stata presentata oggi la quarta maglia del Milan, realizzata da Puma in collaborazione con PLEASURES...
"Sono contentissimo di questa collaborazione. Mi sembra anche che il Milan sia la squadra più giusta, al momento, per fare certe cose: siamo una squadra molto giovane, molto colorata, siamo un simbolo, così come lo sono i dettagli sulla maglia. E poi sono entusiasta all’idea di poterla vestire non solo in campo, ma anche in giro".
Come ti trovi a Milano?
"Milano è una bella città, non pensavo neanche così accogliente. Io ci ho messo un po’ ad adattarmi, circa due anni, ma perché non parlavo bene in italiano. Quello è stato l’unico ostacolo. Poi per me è perfetta, il clima è molto simile al Portogallo. Mi piace anche che quando deve far freddo, il freddo lo senti addosso. Come adesso. Se qualcuno della mia età si trasferisse qui adesso, non vedo dove potrebbe sbagliare. Si possono fare un sacco di cose, ci sono molti ristoranti, puoi comprare e appassionarti a qualsiasi cosa. Non è certo una città noiosa. Certo, devo anche dire che la cosa fondamentale è forse trovare le persone giuste con cui viverla, quello è fondamentale. Se ti circondi di persone che non sono giuste, il rischio di perdersi, di distrarsi, è alto…".
Perché fai musica?
"Quando vado in studio metto tutte le emozioni che non metto in campo, mi serve anche un po’ per liberarmi dallo stress".
Milano città ideale (anche) per la musica...
"La cosa bella di questa città e del mio percorso musicale è che mi ha fatto conoscere persone come Capo Plaza, Sfera Ebbasta, Lazza. Sono finito diverse volte con loro in studio e, sicuramente, abbiamo parlato di musica, della mia musica. Sono sempre stati molto gentili e mi hanno dato un sacco di buoni consigli, ma poi in realtà penso che, siccome non parliamo di calcio, siano altri gli argomenti da affrontare. Con loro, per esempio, parlo spesso di come vivere Milano, di com’è stare a Milano. Anche perché alcuni di loro ci sono cresciuti".
Ascolti solo la musica rap?
"No, ascolto di tutto. Ovviamente principalmente rap e trap, ma ho capito che qualsiasi genere può influenzarmi, magari ascolto una canzone che ha una melodia particolare e quella mi torna in mente in studio, mi aiuta a scrivere. Perché il rap? La realtà è che la cosa che mi ha fatto decidere che quello era il mio genere preferito sono i testi. Sono tutti testi che raccontano di quanto sia importante non mollare mai, tenere sempre duro".
Cosa è la musica per te?
"Per me la musica è fondamentale, non solo farla. Vivo da solo qua a Milano, quindi è la mia compagnia tutto il giorno. Appena mi sveglio c’è la musica, quando vado all’allenamento c’è la musica, persino in spogliatoio c’è la musica, tra l’altro adesso sono anche tra i compagni che più di altri può selezionare la playlist… La musica per me vale più che un sound, un sottofondo".
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