Conceiçao: "Ho cambiato tante cose ed il gruppo l'ha accettato. La lite dà motivazione? La scossa la troviamo altrove"
Amici e amiche di MilanNews.it, a breve mister Sergio Conceiçao prenderà parola dalla sala stampa dello Stadio Maksimir di Zagabria per presentare in conferenza la sfida di Champions League contro la Dinamo di domani sera. Ultima partita della fase a girone unico, con i rossoneri che hanno un'opportunità più che ghiotta: una vittoria vorrebbe dire un posto assicurato nella top 8, evitando così i playoff prima degli ottavi di finale. Un traguardo sportivo ed economico non indifferente da centrare a tutti i costi.
Il tecnico rossonero dovrà fare a meno di Emerson e Calabria, e pare che sia Tomori il favorito per giocare da terzino destro. Rimanete con noi ed il nostro live testuale per seguire tutte le dichiarazioni del tecnico rossonero.
18.48 - Comincia la conferenza stampa di Sergio Conceiçao.
La preparazione alla partita:
"Oggi abbiamo fatto sul campo con tutto il gruppo 40 minuti, per me non è l'ideale ma lo sappiamo. Con quello che studiamo cerchiamo di fare una partita positiva e vincere".
È stato qualche giorno turbolento. Ha dato una scossa quell'episodio?
"Non abbiamo bisogno di cose che non sono interessanti per dare la scossa. La scossa viene col lavoro, con la motivazione di giocare nella miglior competizione al mondo per club. Vogliamo concludere questa fase nel migliore dei modi. La motivazione la troviamo ogni giorno che andiamo a Milanello. Abbiamo questa responsabilità di difendere un club come il Milan. È la cosa più importante".
Morata ha bisogno di un turno di riposo, visto anche che domenica c'è il derby?
"Capisco la domanda. Ma penso partita per partita, non faccio calcoli due partite alla volta. Non va bene. Non ho cominciato ieri, quando facciamo così i risultati non sono buoni. Dobbiamo focalizzarci su domani che sarà importante e difficile per raggiungere il secondo obiettivo. Il primo era vincere la Supercoppa e l'abbiamo fatto bene, il secondo obiettivo è arrivare tra le prime otto in Champions League. Siamo concentrati su questa partita, al derby ci penseremo giovedì già in aero tornando a casa".
Questa squadra può vincere la Champions League?
"Mancano tante partite, l'obiettivo è di arrivare tra le prime quattro. Nella domanda precedente l'ho detto: non possiamo pensare al derby, figuati alla Champions League. Guardando in avanti non vediamo le scale che ci sono davanti e rischiamo di inciampare".
Da Riyad a Zagabria, il suo primo mese al Milan. In cosa è migliorata la squadra e cosa le piacerebbe vederla migliorata?
"Ci sono tanti momenti di gioco in cui mi piacerebbe vedere migliorata la squadra: a tratti facciamo bene, altre volte non tanto. Quando abbiamo la palla, parlo di qualità di gioco, occupazione degli spazi, le transizioni difensive che dobbiamo avere... Gli allenatori cercano sempre la perfezione, lavoriamo su tutti questi dettagli. Non è una scusa, ma il tempo non c'è. I calciatori mi piace allenarli sul campo, vedere gli spazi, vedere le correzioni da fare. Ma vedo anche cose positive, così come cose in cui non siamo migliorati o solo un poco. I ragazzi ci credono, poi è meglio fare una partita tranquilla che rimontarla. È importante guardare a questo spirito e mettere dentro anche altre cose per vincere più tranquillamente".
Una canzone di Lazza dice “Rinasceremo insieme dalla cenere”. Da queste polveri, da questi fuochi, il Milan può rinascere?
“Non ho bisogno di canzoni. Noi stiamo lavorando per arrivare a fine stagione e avere questi obiettivi raggiunti. Rinascere vuol dire che c'è una situazione negativa, noi dobbiamo concentrarci sul lavoro. Quella è la cosa più importante. Ogni giorno che passa conosco meglio i giocatori e loro conoscono meglio me. I concerti, queste cose, servono a far parlare la gente. Io sono portoghese, vengo da una cultura diversa, ma ho giocato per anni in Italia come giocatore e alla fine il linguaggio del calcio è universale. C’è l’allenamento, un’ora e mezza-due ore al giorno, e dopo c’è tutta una vita che i giocatori capiscono che è importante come quando si va in campo e si fa l’allenamento. Questa non è una chiamata all’attenzione per nessuno, non è che è caduto il mondo che 4-5 giocatori sono stati a vedere il concerto. Non è quello. Non è che si deve ripartire da una cosa che è successa, per me è il passato. Ho parlato con i giocatori, ho le mie regole e anche il club ce l’ha. Però questo è il passato, non importa per domani, non è interessante per domani. La cosa più importante per domani è pensare alla Dinamo e pensare principalmente a cosa può fare la nostra squadra per vincere e conquistare i tre punti”.
Sul gruppo:
"Vedo un gruppo umanamente molto buono. Sono uomini bravi. Capiscono che c'è il mio pensiero sul calcio e sulla nostra vita sportiva. Dal momento che sanno come funzioniamo come gruppo sono molto rispettosi, così come lo sono io. L'allenatore deve vedere che gruppo ha davanti, loro sono un bel gruppo. Sono arrivato e ho cambiato un bel po' di cose e loro l'hanno accettato. Non sembra che abbiamo cambiato modo di giocare ma ci sono diverse cose che vogliamo cambiare. Sono contento di questo gruppo".
Dal Porto al Milan il DNA Europeo c'è in entrambe...
"Sono due grandissimi club. Penso che il Porto sia tra le prime con più presenze, il Milan è il secondo club per trofei vinti. La storia non va in campo. Il DNA è comunque importante, l'ambiente che si crea in questa competizione è bellissimo. C'è anche l'altra parte, la motivazione che loro hanno di fronte a club storici. Domani affrontiamo una squadra che spera ancora di andare ai playoff, sarà molto difficile. Milan e Porto sono state campioni del mondo, questo peso da una parte è positivo e dall'altra è positivo anche per gli avversari".
19.06 - Termina la conferenza stampa di Sergio Conceiçao.
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