Ok grinta e carattere, ma Conceiçao non è solo questo: il portoghese ha dato qualche indizio su come vorrebbe giocare

Ok grinta e carattere, ma Conceiçao non è solo questo: il portoghese ha dato qualche indizio su come vorrebbe giocareMilanNews.it
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sabato 4 gennaio 2025, 16:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

La partita di ieri sera contro la Juventus, per i pochi giorni di preparazone disponibili, per la condizione fisica precaria di diversi membri della squadra, per le assenze importanti e per tutte le insicurezze che il Milan ormai si porta dietro da mesi era difficile da giudicare sotto il punto di vista dell'organizzazione di gioco e ci si è concentrati, giustamente, sulla voglia di reagire della squadra. È arrivata infatti la prima vittoria in rimonta della stagione e non è stato affatto casuale che sia arrivata dopo che Conceiçao ha iniziato a martellare su un concetto tanto scontato quanto complicato: vincere.

Come detto, è prestissimo per parlare delle idee tattiche dell'ex Porto, soprattutto perché le sessioni di lavoro svolte fin qui evidentemente sono servite per dare una scossa a livello mentale e fisico. Ma qualcosa, sia in campo e sia nelle dichiarazioni, si è visto. A cominciare dalle due punte, visto che Conceiçao ha utilizzato molto al Porto il 4-4-2. E infatti ha parlato della possibilità di vedere in futuro il Milan con due riferimenti offensivi: “Sì. Chiaro che sì. L’abbiamo fatto nel secondo tempo. Alvaro spesso viene in appoggio, le nostre ali, Jimenez e Pulisic, non hanno fatto quello che volevo io a livello di profondità e siamo stati quasi inesistenti a livello di attacco. Ho giocato per anni col 4-4-2, ma avevamo preparato qualcosa di diverso che però non abbiamo fatto nel primo tempo. Comunque sì, in futuro ci sarà la possibilità di giocare con due riferimenti davanti”. Acquisiscono ancora più senso le voci sull'interessamento del Milan per Kolo Muani del PSG.

In campo si è vista poi una squadra che ha cercato in modo quasi esasperato la verticalità: mancando di precisione e dei movimenti giusti, per quello ovviamente ci vorrà tempo, la manovra rossonera ne ha risentito. Il primo tiro in porta è arrivato infatti intorno al sessantesimo, quando è iniziato ad esserci il cambio di atteggiamento tanto chiesto da Conceiçao (sarebbe stato simpatico vederlo animarsi nello spogliatoio durante l'intervallo). C'è stata però grande difficoltà a centrocampo: con la mediana a tre il portoghese non era soddisfatto della posizione di Bennacer, secondo lui troppo basso. Finché l'algerino è stato in campo infatti lui e Fofana si sono invertiti spesso di posizione. Con l'entrata di Musah da tuttofare sul centrodestra è cambiata la musica, sia perché le squadre si sono allungate e sia perché il dinamismo dello statunitense ha permesso alla squadra di effettuare le combinazioni con gli esterni alla ricerca della profondità comandate da Conceiçao.

Da capire ancora come sarà la linea difensiva: Tomori è stato nuovamente tanto, troppo, aggressivo, lasciando al compagno Thiaw la responsabilità di tenere la linea. Difficile farlo quando l'inglese parte a mille sull'uomo lasciando le voragini, soprattutto perché di solito è Matteo Gabbia (salvataggio miracoloso su Gatti) ad occuparsene. Il Milan deve essere aggressivo, ma sempre con criterio. Ci vorrà tempo per vedere organizzazione e distanze giuste, nel frattempo Tomori deve calmare i bollenti spiriti e contare fino 3 prima di lasciare così bruscamente la linea.

La curiosità principale infine riguarda Leao. Come verrà utilizzato? Da punta di fianco ad un altro centravanti? Da ala nel 4-4-2? Esterno d'attacco nel 4-3-3? Ci vorrà un po' di tempo per trovare una risposta visto che il numero 10 difficilmente recupererà per la finale di lunedì: lo scenario più positivo lo vede in panchina con pochi minuti nelle gambe da sfruttare nel secondo tempo.