Yacine Adli, rossonero vero: quando il Milan ti entra dentro
La partita di Udine ha lasciato un retrogusto agrodolce. Bene la vittoria, benissimo la contro-rimonta impartita nel finale di gara: la squadra è viva, non molla niente, ci crede sempre e ci prova fino all’ultimo. Segnali importanti da parte di un Milan troppo altalenante quest’anno per competere con Juventus e Inter, ma che comunque si è decisamente ripreso rispetto all’anno scorso. Protagonisti delle sorti rossonere tra i nuovi acquisti sono sicuramente Pulisic, Reijnders, Okafor e Jovic, ma è da apprezzare anche il contributo di giocatori come Musah, Chukwueze, Jimenez e Chaka Traoré. A centrocampo, però, c’è anche Yacine Adli, il quale, tenendo presente quanto (poco) abbia giocato l’anno scorso, potrebbe essere considerato un nuovo acquisto a tutti gli effetti.
QUALITÀ E QUANTITÀ
Il piede educato, la tecnica sopraffina e la visione di gioco sono caratteristiche che fanno di Adli un degno sostituto di Ismael Bennacer, impegnato in Coppa d’Africa, fermo restando che l’algerino (ad oggi) sia l’elemento più importante e determinante del centrocampo del Milan. Ma il numero 7 rossonero presenta anche doti da incontrista, che lo rendono importante anche nella fase di non possesso, tra pressing, contrasti e palloni recuperati. Una dedizione alla doppia fase che lo rende unico nel centrocampo di Stefano Pioli, che (infortuni permettendo) può contare sull’apporto di giocatori forti e complementari tra loro.
FUORICLASSE DELLO SPOGLIATOIO
Ma Yacine Adli è di più, molto di più. Del milanismo di questo ragazzo si è già detto tanto ma sembra che non se ne parli mai abbastanza. Gli episodi di razzismo di Udine sono vergognosi e raccapriccianti, da condannare senza se e senza ma. E chi trova giustificazioni, chi trova delle attenuanti e chi sminuisce in qualche modo quanto accaduto, come ha detto Maignan, è complice. Su questo non ci piove e non vi è alcun dubbio. Ma se le scene viste al Friuli, con il portierone rossonero che ha lasciato il campo non potevano passare inosservate, non è passato inosservato neanche il primo dei giocatori ad andare a supportare Magic Mike: proprio Adli. Poi, a ruota, Theo Hernandez e tutti gli altri. Non solo: quando Okafor ha segnato il gol della vittoria, mandando in estasi compagni e tifosi, tutti sono andati ad abbracciarlo e ad esultare con lui. Tutti, tranne Adli. Lui è andato di corsa, di nuovo, verso Mike Maignan: a supporto di chi ha bisogno di sostegno, non lasciando solo chi potrà pure non sentirsi una vittima, ma che di sicuro non ha vissuto la serata più bella della sua vita. Più persone come Yacine Adli, grazie.
Di Luca Vendrame
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2024 milannews.it - Tutti i diritti riservati