Lo Scudetto in pugno è la dolce Pasqua dei TOP
Il bianco e rosso a sfumare il verde di San Siro, il tricolore prende forma e da sogno, improvvisamente si avvicina alla realtà. I ragazzi di Allegri presi dall'euforia e da una giusta lucidità l'hanno ammesso, inutile nascondersi, sul petto milanista il nero svanisce, il rosso si ravviva, il bianco e verde prenderanno una certa tonalità tra 4 punti. Nessuna festa anticipata, prima ci sono da affrontare le avversarie (Bologna e Cagliari) che seppur ormai arrivate agli obiettivi stagionali, per onestà di cronaca e di gioco, vanno fronteggiate con la massima decisione, onde evitare figure barbine o spiacevoli sorprese. Le rivali alla corsa iridata ci credono ancora, i numeri gli danno ragione, starà ad Allegri e ai suoi ragazzi tarpare le ali ai sogni di gloria altrui. Entrando nel vivo del discorso, va rivolto un applauso a tutta la squadra. I titolari sono stati finora meravigliosi interpreti del credo "allegriano", le riserve hanno dato tutto quando chiamate in causa, remando sempre per il gruppo e a favor di corrente (vedi Amelia).
Non tiriamo in ballo i singoli, eccezion fatta per il n.1 rossonero che pur vantando doti da titolare, ha vissuto con assoluto stile e partecipazione la stagione al Milan da semi-comprimario. Come lui tantissimi altri elementi sono stati indispensabili per mantenere altissimo il livello tecnico e spirituale del gruppo. Quando una squadra è allestita con uomini veri, difficile per le avversarie poterla fronteggiare e battere. Un unico grande Top dunque, quello che oggi ci troviamo ad analizzare, nessun vinto, ma solo tutti "quasi" vincitori.
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