Presidente, se agisce come parla, per noi è il TOP. Mani sul volto per Pato, il gesto del FLOP
Vietato festeggiare in anticipo, un traguardo distante ancora 9 punti, lecito immaginarlo e magari andare oltre. Il week-end rossonero è stato quanto di più dolce si potesse immaginare: spettacolo il sabato, piacere sublime il sabato e la domenica sera. Il cocktail gradevole e dissetante lo ha scecherato e servito un "barman" d'eccezione: Silvio Berlusconi.
1° TOP - IL PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI: se la settimana finisce bene, significa che è cominciata meglio e le parole del patron rossonero, vanno proprio in questa direzione. Prima Cristiano Ronaldo come obiettivo nel mirino, poi la stoccatina ai nerazzurri con quel: "Li abbiamo lasciati vincere, ora basta". Le parole del n.1 milanista hanno caricato l'ambiente, conscio che CR7 probabilmente rimarrà un sogno, ma la società ha voglia di fare e bene. La grinta e il brio portati da Berlusconi possono solo che giovare alla truppa, il percorso da ultimare volge al termine, ma domani inizierà un nuovo ciclo e dovrà partire dal Presidente forbici alla mano e pronto al taglio del nastro.
2° TOP - ANTONIO CASSANO: doveva essere la sua giornata e noi lo avevamo previsto con minuti d'anticipo, troppa carica accumulata negli ultimi giorni, per non essere sprigionata in campo. Antonio pur avendo messo da parte il sonno (sue parole), ha corso, dribblato, segnato e fatto segnare. L'avversario poteva irrigidirlo un po', ma la voglia di far bene (che non necessariamente deve far rima con follia), lo ha portato ben oltre. Robinho e il tifo rossonero ringraziano.
3° TOP - CLARENCE SEEDORF: pare volgere al termine la sua avventura al Milan, ma il n.10 improvvisamente torna indietro di diversi anni e vedi il giocatore che per corsa, piglio e agonismo, non sempre hai visto. Classe, personalità e intelligenza non si discutono, l'andatura sul rettangolo di gioco non sempre era stata pari alle altre doti e da li, i fischi di un tifo mai contro, ma sempre severo. Come il più voglioso degli esordienti, corre e sbuffa, la società lo ha notato, il rendimento suo e della squadra è migliorato non a caso.
Vincere e allungare non può portare a musi lunghi, anche chi gioca meno capisce che il bene della squadra è ciò che conta e quindi evita di sollevare polveroni particolarmente fastidiosi per tutti. Certo se il "buonismo" condisce la situazione, gli infortuni la complicano decisamente e da quì il cupismo generale.
1° e UNICO FLOP - GLI INFORTUNI: Pato torna e strega tutti, Abbiati continua a convincere, poi piccoli segni di cedimento, scricchiolii e stop forzati. Questo il riassunto della settimana rossonera, terminata con la delusione cocente del match contro la Samp. Abbiati preoccupa relativamente, anche se come ovvio, un infortunio è sempre un infortunio, Pato invece intimorisce. La crescita esponenziale e lo spessore acquisito, lo avevano rilanciato al ruolo di leader, l'estro di Ibra lo aveva agevolato notevolmente, ma tutto non è andato come previsto. Il guaio rimediato potrebbe essere grave quanto altri episodi appartenenti al passato e tornati quanto mai d'attualità, certo, ad ogni risentimento muscolare la mente torna sempre là.
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