Non ci sarà un ritorno al Milan, Carlo Ancelotti è sempre più vicino a diventare ct del Brasile

Conto alla rovescia per l'addio di Carlo Ancelotti alla panchina del Real Madrid. Fra 4 giorni si gioca una finale di Copa del Rey, a Siviglia contro il Barcellona. Il modo migliore di prendersi una rivincita dopo le scoppole prese dai blaugrana in questa stagione e salutare sollevando un trofeo. Perché le voci di un suo addio imminente dopo questa partita si fanno sempre più insistenti, in barba a un contratto fino al 2026 e a un Mondiale per Club da giocare. Torneo che, va detto, è stato da subito indigesto al tecnico di Reggiolo. Lo scorso giugno infatti aveva dichiarato che il Real Madrid non avrebbe partecipato, costringendo il club a redigere un comunicato che smentiva questa scelta e portando lo stesso Ancelotti a fare retromarcia sulle dichiarazioni.
Secondo quanto riportato da Relevo, Ancelotti non resterà disoccupato a lungo. Sembra vicino l'accordo con la Federcalcio brasiliana (CBF), che già nel 2023 lo aveva tentato, salvo fare dietrofront con molti brasiliani che non vedevano di buon occhio uno straniero sulla panchina della loro nazionale. Dopo i flop di tutti i successori di Tite, la CBF ha deciso per l'opzione estera. Ancelotti primissima scelta, il portoghese Jorge Jesus in seconda battuta. L'accelerata dopo la finale di coppa nazionale, con l'intenzione della Federcalcio brasiliana di avere il tecnico italiano immediatamente, in modo da averlo già in panchina per gli impegni contro Ecuador (6 giugno) e Paraguay (9 giugno). Ricordiamo che il Brasile in questo momento è senza commissario tecnico, avendo esonerato Dorival Junior dopo il pesante ko contro l'Argentina (4-1) nella finestra internazionale di marzo. Ancelotti avrebbe pertanto la possibilità di condurre il Brasile ai Mondiali che si terranno nel 2026 in Canada, Stati Uniti e Messico. Attualmente la Seleçao è terza quando mancano quattro partite. Il ridicolo regolamento della FIFA che qualifica direttamente al torneo ben 6 squadre su 10, con la settima che farà i playoff, rende estremamente improbabile una mancata qualificazione. Per Ancelotti sarebbe la grande opportunità di una carriera, quella di allenare una grande selezione nazionale, che non vince la Coppa del Mondo dal 2002. Al Real lo chiamarono nel 2013 per conseguire quella Decima che era diventata un'ossessione, lui ci è riuscito a conquistarla al primo colpo.
Tutto questo con buona pace del Milan, che in queste settimane ha cullato l'idea di un romantico ritorno, che sin da subito si era mostrato altamente improbabile. Ci avevano già provato i rossoneri, la prima volta nel 2015 al termine della sua prima parentesi al Real Madrid, ma Ancelotti disse no ad Adriano Galliani, che alla fine ripiegò su Sinisa Mihajlovic. E un secondo no due anni più tardi a Marco Fassone.

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati