Un weekend extraordinaire. Adli, il nuovo Redondo. Non credo all’arrivo di Buongiorno. Mi piacerebbe Kean per il mercato rossonero

Un weekend extraordinaire. Adli, il nuovo Redondo. Non credo all’arrivo di Buongiorno. Mi piacerebbe Kean per il mercato rossoneroMilanNews.it
mercoledì 17 gennaio 2024, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

Milano, Francia. Il mio weekend è cominciato, sabato sera, con l’ultimo film di Woody Allen, “Coupe de Chanche", visto in francese, ma con rigorosi sottotitoli in italiano. Una romantica storia d’amore, con venature gialle, girata a Parigi, con la fotografia di Vittorio Storaro, vincitore di tre premi Oscar, che ha reso la capitale francese ancor più bella e luminosa. Passano ventiquattro ore. Come in una magia, San Siro si trasforma presto nel “Moulin Rouge”. E’ vero, non ci sono le splendide, sorridenti, scatenate ballerine, che sgambettano sulle note del  celebre “Can Can“ di Jacques Offenbach. A trascinare però l’entusiasmo sono altri francesi, i giocatori rossoneri. Il primo applauso è tutto per un già splendido idolo dei tifosi milanisti, Yacine Adli che qualcuno ha già paragonato a Fernando Redondo. Una serata magica per lui, che realizza il primo gol in maglia milanista. Lo ha voluto, ci ha creduto, lo ha meritato, grande vecchio cuore rossonero. Bello il suo romanzo, con un lieto fine, degno dell’ultimo scritto di Virginie Grimaldi, “Une belle vie”, traduzione “Una bella vita”.

A impedire che la Roma pareggi si erge grande protagonista, Mike Maignan. Fiero, orgoglioso, carismatico, superbo, imperiale. Sono sicuro che Thierry Lentz, l’autore francese di “Napoleon et la France” dedicherà presto la sua prossima opera al portiere rossonero. Magari con il titolo “Maignan, une vie, une legend“.

La rete del 2-0 viene firmata da Olivier Giroud, che vedrei bene come coprotagonista del durissimo noir di Richard Berry “L’ immortel “, insieme a Jean Reno.  Perché abituato a lottare nelle tremende banlieu della metà campo, muovendo i gomiti, saltando, omero su omero, contro i difensori, coraggioso negli “echange de tirs” in area di rigore, senza tremare, senza arretrare, senza cadere.

Chiude la serata da “Ville Lumiere” il gol impetuoso di Theo Hernandez, che, alla fine di ogni partita, potrebbe raccontare le sue avventure, narrandole nel  libro “Il giro del campo in 80 minuti“. Come Phileas Fogg, nel romanzo di Jules Verne.

Sono uscito dallo stadio, mentre Germano “Gegi “ Lanzoni, per la prima volta nella sua lunga vita di speaker di San Siro, intonava, con voce commossa,   una celebre strofa, tutta dedicata ai francesi del Milan:

“Allons enfant de la patrie,   

Le Jour de gloire est arrivé!”

Beh, come potevo chiudere la serata, anzi il mio weekend? Naturalmente con una delicata Soupe a l’oignon, la celebre zuppa di cipolle, come se fossi, non in via Cenisio da Antonello, ma a due passi dai giardini del Palais Royal, seduto al tavolo del celebre ristorante “Le Grand Colbert“.

Dimentichiamo Parigi e il “Marchè aux puces” di Saint Ouen. Passiamo a un altro mercato, quello di gennaio. Come ha confermato Stefano Pioli, la priorità è il difensore centrale, anche se il Milan ha ritrovato un fondamentale Simon Kjaer, il leader che mancava, affiancato da un bravo Matteo Gabbia. Continuo a ritenere come un possibile candidato Tanguy Nianzou, centrale francese del Siviglia. Non credo assolutamente invece all’acquisto del granata Alessandro Buongiorno, che viene valutato intorno ai trenta milioni, che, secondo qualcuno, diventerebbero magari ventidue in caso di inserimento di Colombo. Due le ragioni. La prima perché non mi risulta che sia stato stanziato un budget così alto per il mercato di gennaio. La seconda perché non sembra che il Monza voglia privarsi di Colombo né che stia nascendo o sia nata una trattativa concreta con il Torino.

Piuttosto, se dovessi dare un consiglio ai plenipotenziari del mercato milanista, li inviterei a prendere in seria considerazione la possibilità di inserire, in prestito secco per sei mesi, quel Moise Kean, che ha sempre meno spazio nella Juventus di un arrembante Vlahovic. E’ un giocatore dalle caratteristiche che mancano agli altri bomber centrali rossoneri. Ha una buona esperienza internazionale. E’ un grande amico di Leao, il che non guasta, ma soprattutto perché, a parte l’ingaggio, anzi la metà dell’ingaggio visto che siamo a gennaio, non COSTA NULLA.

Sì, obbietterà qualcuno, poi però lo perderemmo a giugno.

Non importa, risponderei io, perché, fino a giugno, ci aiuterebbe a vincere in Italia e in Europa!!!