ESCLUSIVA MN - Favini: "Pazzini? L'ho visto crescere, ci ha sempre abituati a questi inizi. Campione dentro e fuori dal campo"
Mino Favini, scopritore di Giampaolo Pazzini ai tempi delle giovanili dell'Atalanta, ci parla del nuovo bomber rossonero, protagonista nella serata di Bologna. In esclusiva per MilanNews.
Mino Favini, che effetto le ha fatto vedere Pazzini segnare una tripletta?
“Lui è abituato, agli esordi fa sempre il botto e non mi sono meravigliato più di tanto. Questa era la prima partita che giocava con l’inizio e già in precedenza aveva fatto questi exploit, penso ad esempio alla tripletta a Wembley con l’Under 21. Ci ha abituato bene all’inizio e speriamo continui su questa strada”.
Fra i subbi sull’adattamento del giocatore al Milan ci sono quelli di un modo di giocare dei rossoneri che non esalta le caratteristiche di Pazzini, molto bravo nel gioco aereo. Concorda?
“Può essere ma non entro nel merito del modulo di gioco di Allegri. Posso dire che Giampaolo sa anche partecipare al gioco, in area di rigore è sempre pronto e attento. Non è come Inzaghi perché è inimitabile, ma anche Giampaolo ha gran senso del gol”.
Lei ha scoperto Pazzini che era un giovanissimo. Che ragazzo era?
“È arrivato all’Atalanta 14enne da una Società toscana gemellata. È cresciuto quindi con noi, facendo tutta la trafila. Ha esordito in Primavera con due anni d’anticipo e facendo subito gol all’esordio, poi insieme a Montolivo è entrato giovanissimo in Prima squadra. È un ragazzo ottimo sotto tutti gli aspetti e pensi che nonostante stesse bruciando le tappe come calciatore, arrivando anche in Under 21 due anni prima di tutti gli alti, ha voluto terminare gli studi e ha preso il diploma. Ci tenevo moltissimo a questo perché le cose della vita non si sanno mai. Avevo capito da subito che aveva qualità importanti, ci voleva chiaramente all’inizio pazienza perché era esile, insicuro. Però ha superato di slancio tutti gli ostacoli”.
Pazzini e Montolivo nella stessa squadra giovanile Erano loro gli elementi migliori?
“Devo dire che quell’Atalanta era davvero qualcosa di straordinario e non solo per Montolivo e Pazzini. Di quella squadra sono usciti tanti ragazzi che ora giocano in Serie A: Agazzi, Perico, Canini, Lazzari. Si capiva subito che questi giovani avevano qualità, ma quando fai le giovanili è difficile fare previsioni, anche per via del carattere di ogni giocatore che può fare la differenza”.
L’Inter si è liberata a cuor leggero di Pazzini. Cosa ne pensa a riguardo?
“Anzitutto è stato corretto Stramaccioni a dire al giocatore la sua scelta. Ha preferito puntare su Milito, che è un signor giocatore. Poi, su chi ha avuto ragione lo dirà il tempo”.
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