...Giustizia è fatta: tre giornate sono sufficienti

...Giustizia è fatta: tre giornate sono sufficientiMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 23 febbraio 2012, 17:45Focus On...
di Emiliano Cuppone

La decisione è arrivata, si è fatta attendere forse troppo, ma era nell’aria ed è stato “bello” illudersi fino alle 17 di oggi.
Nessuno sconto, nessuna riduzione, nessuna clemenza, nessuna possibilità di ammirare Zlatan Ibrahimovic nella partita più importante del campionato italiano. Così ha deciso la Corte di Giustizia Federale, lo svedese non ha il diritto di disputare il match che potrebbe cambiare le sorti di un campionato intero, ha sbagliato e deve pagare, fino in fondo, più di ogni altro.
Sono tre le giornate di squalifica, si sperava potessero essere due (come lo scorso anno), ma sono rimaste tre e Ibracadabra salta la sfida scudetto (come lo scorso anno). A distanza di una stagione cambia l’orientamento del medesimo organo (non il risultato), dopo circa 12 mesi lo stesso soggetto che riteneva punibile con due giornate di squalifica un evento pressoché uguale (se non più grave per intensità, pericolosità e per la totale assenza di provocazione o motivo di reazione), oggi decide che le giornate devono essere tre.
L’orco Ibrahimovic sconterà tutta la sua pena, continuerà l’esilio forzato, salterà un’altra partita dal peso specifico enorme, paga la sua irruenza ed il suo carattere irascibile, paga quello schiaffo o buffetto, paga quella reazione esagerata (tanto quanto la pena inflitta secondo alcuni).


A nulla è valso il precedente dello scorso anno (che ripetiamo provenire dallo stesso organo che lo disattende), a nulla valgono le provocazioni del gentleman Aronica (colpevole di ben due gesti violenti nella medesima azione, ma mai processato), a nulla valgono le dissertazioni sull’effettiva pericolosità del gesto dello svedese (che al più avrebbe potuto rovinare l’elegantissima acconciatura dell’imbrillantinato difensore partenopeo).
A nulla è valso il lavoro di Leandro Cantamessa, gli sforzi del legale rossonero sono stati vani, inutile affannarsi tanto a trovare motivazioni giuridiche ed umane, inutile opporsi ad una sentenza già scritta da tempo. Zlatan Ibrahimovic deve pagare, deve scontare la sua pena e meditare, deve saltare le sfide che la sorte beffarda ha voluto essere tutte contro avversari bianconeri, così è deciso, così era già scritto da tempo.
Siamo certi che le polemiche di queste settimane non abbiano influito, siamo certi che la squalifica questa volta non era riducibile, lo era lo scorso anno, doveva saltarne due la scorsa stagione, quest’anno era giusto che ne saltasse tre. Inutile illudersi che lo sconto potesse arrivare, non era possibile, le regole parlano chiaramente, le immagini anche di più, Ibra il violento deve pagare, l’Orco di Malmoe non può giocare sabato, non deve giocare sabato.
E’ colpevole Zlatan, giustizia è stata fatta, si sbagliava Tosel un anno fa, non doveva dare tre giornate di squalifica, due erano sufficienti, ha fatto bene quest’anno, era corretto che ne comminasse tre, perché sono giuste, diciamolo pure: sono sufficienti.