Esame di coscienza per tutti: indispensabile
Poche chiacchiere: il Milan esce distrutto dalla partita di Torino, non tanto da una Juventus che fa il suo con onore e dignità, ma da sè stesso. Troppa disattenzione in tutta la squadra, prestazione dei singoli da bocciare quasi in toto (ad esclusione di Ronaldinho e Pato) ed una dura presa di coscienza: per risorgere, bisogna intervenire nuovamente sul mercato. Impossibile andare avanti con un centrocampo che perde palloni in continuazione ed una difesa che fa acqua da tutte le parti: la squadra, intesa come giocatori, è da difendere e tutelare dall'ambiente esterno, ma di certo un mini-processo negli spogliatoi Carlo Ancelotti è obbligato a farlo scattare. Dentro subito un esterno destro ed un centrale, prima che sia troppo tardi: e non si dica che non ce ne sono in circolazione, perchè sembra davvero la scusa di chi non vuole spendere.
Sotto processo deve finirci inevitabilmente anche un Milan Lab che ci restituisce un Kakà alle prese con l'ennesimo infortunio, guarda caso un'altra ernia: inguinale come Bonera e non al disco come Nesta e Serginho, ma sta di fatto che quattro casi in poco più di un anno è davvero troppo per una struttura medico-sanitaria che si piccava di essere al top del panorama mondiale. Il mercato dunque per ricominciare: come fu nell'inverno 2006-2007, quando con gli innesti di Oddo e Ronaldo il Milan volò al trionfo di Atene. Cambieranno i ruoli, ma l'urgenza di innestare forze fresche è la stessa, se non ancora più impellente: già è troppo alto il prezzo da pagare per aver sprecato i due posti da extracomunitario con Viudez e Shevchenko, l'uno aggregato alla Primavera, l'altro forse il giocatore meno utile di tutta la prima squadra, con il massimo rispetto per ciò che è stato anni fa. Facciamo quadrato tutti insieme, tifosi, dirigenti, giocatori, ma questo non voglia dire indulgenza per tutti, rifugiandosi dietro un bulgaro "va tutto bene": sarebbe la firma sulla condanna di una squadra che ha bisogno di vincere quantomeno la Coppa Uefa e tornare a lottare, anche perdendo, per il traguaro principale anche in Campionato.
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