L'analisi tattica di Bacconi: Milan in emergenza, ci pensa Ibra
Allegri si deve inventare la formazione per sopperire a infortuni e riposi preventivi. Ne viene fuori un undici anomalo nelle caratteristiche individuali e nello sviluppo del gioco.
Emanuelson interno destro è una novità assoluta, così come Mesbah sulla fascia sinistra, costretto ad affrettare l'esordio e chiaramente ancora acerbo.
Il gioco ne risente. La manovra è lenta e prevedibile. Nessun cambio di ritmo arriva degli esterni, anche Abate appare fuori giri rispetto all'ottimo girone d'andata. La prima mezz'ora è una sofferenza.
Davanti si fa sentire la mancanza di forza d'urto per l'assenza di Boateng. Seedorf non lo sostituisce adeguatamente. Si muove poco e commette errori gratuiti che non sono da lui. Anche in fase di non possesso vengono fuori dei deficit. Poco pressing sul portatore di palla, la squadra si abbassa e aspetta invece di andare a prendere l'avversario nella sua metà campo. A questo problema collettivo si deve anche aggiungere una certa apprensione di Mexes e Nesta nei duelli corpo a corpo con Ibarbo e Pinilla.
Insomma un brutto approccio alla partita, compensato dal solito immenso Ibra in grado di chiudere la pratica da solo in pochi minuti. Ma il Milan dovrà ritrovare, per poter competere con la Juve, insieme ai giocatori più titolati, anche quella convinzione che sembra essere venuta un pò meno dopo la battuta d'arresto nel derby.
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