Genoa Milan, ora intorno ad Allegri regna il pessimismo!
Domenica 6 febbraio 2011 alle ore 15.00 allo Stadio Marassi di Genova si affrontano in campo Genoa contro Milan. Quest’ultimi sono scesi in campo con un 4 – 3 – 1 – 2 dove in porta il confermatissimo numero 32 Christian Abbiati. In difesa da destra verso sinistra un impreciso Massimo Oddo, coppia centrale formata da Thiago Silva e Mario Yepes ed infine sulla sinistra uno spaesato Daniele Bonera. A centrocampo il capitano Gennaro Gattuso, Mark Van Bommel e Mathieu Flamini. In attacco la strana coppia Pato Ibrahimovic supportata dal funambulo Robinho. Il Genoa ha risposto con un classico 4 – 4 – 2 dove spiccano i neoacquisti Konko e Floro Flores. Quest’ultimo autore di una buona prova, oltre al gol da sottolineare la generosità in fase di copertura.
Partita molto fisica dove la mancanza di giocatori di fascia in casa rossonera non ha permesso sbocchi in fase d’attacco, tanto è vero che i tre centrocampisti muscolari cercavano l’appoggio dei terzini che non riuscivano a saltare l’uomo e di conseguenza potevano od appoggiare la palla al giocatore vicino o gettarela a casaccio al centro area.
Nel calcio per fortuna (o purtroppo dipende dai punti di vista) la generosità e l’impegno spesso non bastano! Il pessimismo nei confronti di Allegri sta anche nel fatto che sapendo di avere un giocatore come Emanuelson che è uno dei pochi veri giocatori di fascia che ha in rosa in questo momento il Milan, viene impiegato nel ruolo di terzo di centrocampo e non nel ruolo di terzino fluidificante. Nel calcio moderno i terzini ormai hanno un ruolo fondamentale, specialmente se si gioca con un centrocampo a 3. Questo modo d’interpretare il ruolo, è stato ai tempi di Carlo Ancelotti più volte utilizzato, basti pensare all’accoppiata Cafù Serginho che potrebbe essere tranquillamente paragonata all’attuale Abate Emanuelson.
Nei tifosi regna il pessimismo anche causa la mancanza di coraggio nello schierare più giocatori offensivi contemporaneamente, infatti l’ingresso in campo di Antonio Cassano al posto di un buon Robinho è apparsa una scelta alquanto discutibile. Se si vuole essere allenatori di prima fascia bisogna anche avere il coraggio di non accontentarsi di un punticino in trasferta e provare di rischiare a vincere anche se questo può costare una sconfitta. Giocare l’ultima mezz’ora di gioco con una squadra iper offensiva non è un delitto anzi. In altre parole per essere l’allenatore di una grande squadra bisogna inventare durante la partita, insomma essere dei fantasisti a bordo campo!
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