Milan - Bologna, addio scudetto!
Domenica 22 aprile 2012, alle ore 15.00, allo stadio San Siro di Milano, si affrontano Milan contro Bologna. Sulla carta la partita era dall’esisto prevedibile, cioè facile vittoria dei rossoneri. I bolognesi si sono schierati con un 3 – 4 – 2 – 1. Spiccano le prove convincenti di Ramirez e Diamanti. Quest’ultimo una vera spina nel fianco. Il suo imprevedibile sinistro ha creato diversi grattacapi alla retroguardia rossonera. Il Milan, allenato da Max Allegri, si è schierato con il solito 4 – 3 – 1 – 2. In porta Christian Abbiati. Nella difesa a quattro da destra verso sinistra, Ignazio Abate. Per il numero venti rossonero si è trattato di una partita insufficiente. Infatti non ha dato forza e pericolosità alla fascia rossonera ed in fase sia di attacco che di difesa il suo contributo non è stato sufficiente. Coppia centrale formata da Daniele Bonera e Alessandro Nesta. Per il romano prestazione più che sufficiente, probabilmente il migliore in campo. Mentre per l’altro centrale difensivo pesa sicuramente l’espulsione, ma anche l’errore nell’occasione del gol bolognese. Anziché avanzare e cercare l’anticipo su Diamanti, Daniele è retrocesso e di conseguenza si è fatto saltare facilmente. Sulla sinistra Luca Antonini, che grazie alla partita contro il Bologna è diventato centenario. Nonostante le 100 partite rossonere il buon Luca è stato più che altro confusionario e l’ingresso nel suo ruolo di Urby Emanuelson è stato sicuramente più positivo.
A centrocampo Antonio Nocerino, buona quantità ma poca qualità, anche lui è finito nel pentolone della mancanza totale di gioco. Davanti alla difesa Mark Van Bommel. È vero l’olandese ha giocato male ed è risultato impreciso in fase di costruzione, ma in sua difesa sta nel fatto che nessun suo compagno ha mai fatto movimenti per poter ricevere un suo passaggio. Sulla sinistra Sulley Muntari. Per il ghanese una prestazione decisamente sottotono. Passaggi imprecisi e troppe volte ha forzato la conclusione dalla distanza. Sulla trequarti Clarence Seedorf. Premettiamo prestazione anche la sua insufficiente, ma Clarence è stato, assieme a Nesta e Ibrahimovic, l’unico giocatore in grado di prendersi per mano la squadra e qualora fosse necessario caricarsi sulle spalle tutti i fischi dello stadio. In attacco la coppia formata da Ibrahimovic e Robinho. Per il brasiliano prestazione anch’essa completamente insufficiente. Il numero 70 rossonero è apparso stanco e provato, infatti quando è entrato in campo Antonio Cassano ed ha preso il suo ruolo in campo, la partita è cambiata in positivo.
La squadra è sembrata stanca, demotivata e poco grintosa. Sembra quasi che nessun giocatore voglia più sposare le idee tattiche “allegriane”e le continue critiche all’arbitraggio di Milan Juve hanno dato un forte alibi all’intero ambiente. Questi atteggiamenti non sono da allenatore da grande squadra, soprattutto da Milan. Uno dei dogmi presidenziali è sempre stato il seguente: “Più forti delle invidie e delle ingiustizie arbitrali”. La voce che ha visto Fabio Capello negli spogliatoi rossoneri fa sognare i tifosi.
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