Milan-Viktoria Plzen, passi in avanti ma Emanuelson...
Milan contro Viktoria Plzen per la seconda giornata di Champions League. I rossoneri non vincono in questa competizione da un anno circa, infatti nella scorsa edizione hanno sconfitto solamente i modesti francesi dell’Auxerre. Il Viktoria Plzen si è disposto con un 4 – 5 – 1 dove sono spiccate le prove di Bakos (bravo nel far salire la squadra), Cech (ononimo del grande portiere del Chelsea) e Jiracek giocatore dai piedi discreti che ha come idolo un grande milanista: Clarence Seedorf.
I rossoneri di Massimiliano Allegri si sono schierati con l’ormai collaudato 4 – 3 – 1 – 2, dove in porta il confermatissimo Christian Abbiati che pare aver completamente superato l’errore commesso contro l’Udinese. In difesa sulla linea a 4, da destra verso sinistra, un malconcio Ignazio Abate, coppia centrale formata da Alessandro Nesta (buona la sua prova) e Thiago Silva (semplicemente perfetto) ed infine un volenteroso Luca Antonini. A centrocampo Antonio Nocerino (discreto, ma forse era meglio coltivare Strasser in casa), Mark Van Bommel tornato sui suoi livelli e Clarence Seedorf, anima e corpo della squadra. Vederlo in campo, dare indicazioni ai propri compagni di squadra è commovente, il suo futuro? Sulla panchina del Milan sarebbe un sogno. In attacco la coppia formata da Antonio Cassano e Zlatan Ibrahimovic supportata da Urby Emanuelson schierato nuovamente nel ruolo di trequartista.
Il ragazzo olandese è apparso completamente fuori dagli schemi ed i pochi palloni toccati hanno dimostrato che Urby non è a suo agio in quella posizione. A questo punto sorge una domanda spontanea: “Perché non impiegare nel ruolo di trequartista Clarence Seedorf e di conseguenza indietreggiare a mezzala Emanuelson?” La mezzala sinistra non è il suo ruolo naturale, ma sicuramente le sue caratteristiche si avvicinano di più che a quello di trequartista.
La partita si è svolta in maniera piuttosto prevedibile, con i rossoneri padroni del campo ed i ragazzi allenati da Vrba pronti a ripartire in contropiede. Il gioco milanista è stato incentrato soprattutto su Zlatant Ibrahimovic, che è funzionato da punto di riferimento per l’attacco e duettando con i piedi buoni (Cassano e Seedorf) è stato pericoloso per l’intero match.
Note dolenti tatticamente? Nessuna in particolare, si può parlare di più concretezza sottoporta ma sono osservazioni inutili, perché nessun giocatore al mondo arriva davanti al portiere con l’intenzione di sbagliare, succede quando trovi i portieri in giornata di grazia, l’importante aver raggiunto i tre punti ed essere primi in classifica insieme al grandissimo Barcellona. Positiva la prestazione di Taye Taiwo, che subentrando al 33° del secondo tempo, è apparso più intraprendente ed in fase di spinta molto positivo. Negativa la prestazione di Alberto Aquilani che è stato tradito dalla troppa voglia di dimostrare, infatti ha perso palla due volte a centrocampo mentre cercava un dribbling superfluo.
Con questo spirito la sfida con la Juventus di domenica sera può essere il trampolino di marcia per l’intera stagione.
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