LA LETTERA DEL TIFOSO: "Se non uccide fortifica" di Luca
A Milano contro l’Arsenal era stata notte da Milan; a Londra è stata una notte di paura; una partita che è riuscita a regalare quella tensione che ogni tifoso milanista non ipotizzava, anche se tutti i giornali e le radio e le televisioni stavano li a ricordare La Corunia e che le inglesi non mollano mai. Tutto vero; le squadre inglesi non mollano mai fino all’ultimo ( …ahimè Istanbul è un’esempio, la finale Manchester Utd-Bayern Monaco 2-1 un’altro ), il ricordo terrificante dell’eliminazione contro il Deportivo La Corunia è nella mente di tutti; però questa volta sembra proprio ”mission impossible”; perché si parte da un tondo 4-0 costruito in casa e perché Ibrahimovic se vuole vince da solo; perché dovranno attaccare, scoprirsi e noi li possiamo colpire con il ritrovato Robinho e la velocità del giovane El-Sharaawy e poi c’è Emanuelson che finalmente sta dimostrando di essere un buon giocatore; quindi, nessuna paura anche se abbiamo ancora infortunati del calibro di Boateng per citarne uno.
Lo stadio pian piano si riempie in ogni ordine di posto; gli inglesi ci credono! Il settore milanista è gremito e caloroso, si leggono bene gli striscioni e i volti non sono tesi e appena inizia la partita si sente forte il coro dei sostenitori rossoneri, spenti però troppo presto dal boato dell’ Emirates Stadium per il gol al 6’ di Koscielny; perso con facilità dalla difesa del Milan, Arsenal-Milan 1-0!; ci fa male ma restiamo apparentemente sereni perché ancora abbiamo un bel vantaggio anche se l’Arsenal corre meglio di noi e arriva sempre prima sul pallone; i gunners attaccano e dimostrano di crederci veramente e quando Rosicky approfitta di un errore di Thiago Silva ( … già proprio lui ) e piazza sul primo palo il gol del raddoppio al 26’ la serata sembra essere da incubo; iniziano infatti a farsi spazio i ricordi di La Corunia sempre più nitidi e i volti dei tifosi milanisti inquadrati sono increduli ( e anche davanti ai televisori ! ); se qui inizia a sbagliare anche Thiago Silva c’è da tremare; ma ancora abbiamo due gol di vantaggio e la possibilità di fare un gol e scacciare via i fantasmi; invece a chiudere il primo tempo ci pensa il rigore trasformato da Van Persie. Ora è grande la paura di essere eliminati dopo il 4-0 dell’andata in tutti i tifosi del Milan; allo stadio come a casa e come nei pub. Un lampo di Milan si ha poco prima della fine del primo tempo con una clamorosa occasione sprecata dal “faraone” che avrebbe respinto la rimonta dell’Arsenal; invece la palla termina sul fondo. Finisce così il primo tempo di Londra come finì il primo tempo di La Corunia; 3-0.
Si riparte e lo stadio di fede biancorossa ci crede più che mai, ma quando Abbiati compie il doppio miracolo prima su un tiro deviato e poi sull’ormai famosa parata al “cucchiaio” tentato da Van Persie, sembra calare il sipario ai fantasmi di La Corunia… in quel momento inizia un’altra partita, l’Arsenal rallenta ( non potevano reggere i ritmi del primo tempo… ), il Milan ha la possibilità di fare possesso-palla e di tentare delle ripartenze e provare a spegnere i sogni di gloria dei gunners; il gol però non arriva e la partita resta in bilico fino alla fine; Ibra non sfodera perle come a Palermo e Nocerino non si inventa Inzaghi per una notte ( gol sbagliato davanti alla porta…), però il tempo passa e riusciamo a tenerli lontani; Nocerino non sarà l’euroPippo ma sembra essere l’euroGattuso quando a una manciata di minuti dalla fine incita il settore milanista come Rino. Arriva il fischio finale e il risultato resta quello del primo tempo 3-0; brutto da leggere per un milanista, ma per una volta è meno amaro e più dolce. Mancavamo i quarti da ormai troppo tempo ed era importante ritornarci. Fine degli incubi di La Corunia e fine degli spauracchi inglesi; forse ora ce li siamo messi davvero alle spalle.
Una partita brutta e non esaltante ma di sofferenza e paura, una di quelle notti che però se non uccide fortifica; perché non capita sempre una serata come questa e perché sa insegnarti tante più cose di quanto avvolte non lo faccia una vittoria; ma anche perché per andare a inseguire il sogno Champion’s, si sa, servono anche qualificazioni strane come queste; partite da brivido inatteso; partite che abbiamo già vissuto, con tremore prima e gioia alla fine. Non potrò mai scordare la fortuna della nebbia di Belgrado; la qualificazione sofferta a Milano contro il Lione con i gol nel finale; la famosa rete di Tomasson su pallonetto di Inzaghi contro l’Ajax quando tutto sembrava ormai finito e poi quella corsa solitaria di Kakà contro il Celtic nei supplementari.
Tutto è bene quel che finisce bene. Però ora ragazzi…. Non fateci più certi scherzi!
Forza, lotta, vincerai, NON TI LASCEREMO MAI!
Luca Aceti
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